Che tra i no Green pass ci fosse qualcosa di diverso lo si capiva da diverse ore. Le loro chat da oltre 24 ore sono pressoché ferme. Non ci sono appelli, non ci sono i soliti post complottisti. In quele chat fino a pochi giorni fa i partecipanti erano in grado di produrre fino a 1000 messaggi in meno di un'ora ma, da ieri, il silenzio è quasi totale. Il motivo potrebbe essere che uno dei principali animatori delle proteste, colui che ha dato il via ai cortei di Milano con partenza da piazza Fontana, è stato raggiunto da un decreto di perquisizione delegata da Alberto Nobili, coordinatore della sezione distrettuale Antiterrorismo della Procura di Milano. Come scrive il Corriere della sera, il ragazzo sarebbe Gabriele Molgora, noto come Zeno negli ambienti dei no Green pass. La questura sottolinea che "l'attività di identificazione, che non è una procedura fine a se stessa, è volta, infatti, ad attribuire la responsabilità di un comportamento tenuto in piazza per le relative e successive contestazioni amministrative e penali che possano essere ravvisate dalla Polizia di Stato e dall'Autorità Giudiziaria".
Per gli inquirenti, il giovane avrebbe fatto un uso "malizioso e ingannevole" dei social network per fomentare la protesta contro il Green pass. Ora è indagato per istigazione a delinquere aggravata dal mezzo telematico ma non solo. Infatti, dalle prime analisi sul cellulare del 19enne perquisito a Milano, da parte della polizia di Stato, è emerso che il 28enne ha scaricato dal web e distribuito attraverso Telegram, 1000 Green pass, intestati ad altrettanti soggetti, sui quali sono in corso indagini per verificarne la provenienza. Il giovane ha ammesso di averli scaricati dalla rete e distribuiti gratuitamente a più utenti possibile, per questo motivo su di lui pende anche un'accusa per il reato di ricettazione, insieme con altri due soggetti, individuati tra i destinatari dei file contenenti i green pass, e sottoposti a perquisizione e sequestro dei device.
Lui è uno dei principali agitatori delle più seguite chat dei no Green pass su Telegram. Non scrive mai con il suo profilo personale ma, spesso, firma i messaggi che lascia a nome del gruppo che ha contribuito a fondare. Le sue parole, poi, rimbalzano in quasi tutte le chat che riuniscono i contestatori del Green pass, dove il giovanissimo, nonostante abbia solo 28 anni, viene considerato un vero e proprio leader, anche se assente dalle manifestazioni di piazza fin dallo scorso settembre.
Infatti, è stato uno dei primi a ricevere il daspo urbano dalla questura di Milano con divieto di partecipare alle manifestazioni di piazza. Tuttavia, questo non gli ha impedito di coordinare le azioni via Telegram, sfruttando l'enorme rete che ha contribuito a realizzare sui social. Nell'ultima settimana stava promuovendo una manifestazione di piazza, chiamando a raccolta oltre un milione di persone per sabato 27 novembre.
Erano stati creati video promozionali ad hoc, che si sono diffusi in modo capillare, incitando e fomentando un sentimento che sembrava essere scomparso nelle ultime manifestazioni. Il 19enne, per gli investigatori, avrebbe favorito "una situazione di intossicazione informativa e disorientando gli stessi manifestanti talora forse non consapevoli di dare seguito ad indicazioni di un organizzatore malevole e virtuale".
Nel corso della perquisizione del 19enne, sono stati anche sequestrati un'accetta ed un coltello "survivor", rinvenuti all'interno di uno zaino attrezzato con diversi kit di sopravvivenza e un tirapugni. Infine, sono stati cautelativamente ritirate dalla Questura due armi, regolarmente denunciate dal giovane, titolare di licenza di porto d'armi ad uso sportivo.
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