Malore per nonna Peppina. Non può tornare in paese: container troppo freddo

Nonna Peppina si è sentita male per un problema respiratorio. Trasportata all'ospedale, ora andrà a vivere dalle figlie come le chiese il Papa in una lettera

Malore per nonna Peppina. Non può tornare in paese: container troppo freddo

Troppo freddo per lei nel container. In quella casa-non-casa in cui è costretta a vivere dopo lo sfratto, Nonna Peppina non riesce a stare. Ieri ha accusato problemi respiratori ed è stata trasportata d'urgenza all'ospedale di Civitanova Marche dalle figlie. Oggi per fortuna è fuori pericolo, ma per alcuni giorni andrà a vivere dalle figlie. Non può tornare nel container che la ospita nel suo paesetto di montagna: con il freddo e la neve sarebbe troppo percoloso.

Giuseppina Fattori, 94 anni, è diventata suo malgrado il simbolo del sisma che ha messo in ginocchio il Centro Italia. Ha perso la sua abitazione a San Martino di Fiastra a causa delle scosse dell'estate del 2016. Nonna Peppina vive lì da 70 anni e non vuole abbandonare la sua terra. Le figlie, per evitarle di dover passare gli ultimi anni di vita in una scatola di latta, le avevano regalato una casetta di legno, piazzata nel giardino (edificabile) della sua abitazione distrutta. Un modo per regalare un ultimo sorriso alla povera anziana. Una scelta fatta col cuore, ma senza le necessarie licenze. La famiglia di Nonna Peppina, infatti, aveva richiesto l'autorizzazione per montare la casetta in legno ma il via libera tardava ad arrivare. Così aveva deciso di accelerare i tempi, provocando però l'apertura di un fascicolo da parte del tribunale e infine allo sfratto.

La sua storia ha smosso la politica. Un imprenditore si è impegnato a comprare una abitazione nuova per la 94enne, il Papa le ha chiesto di andare a vivere dalle figlie e nel decreto fiscale è stato inserita una norma per permetterle di tornare nella casetta. L'emendamento inserito dovrebbe consente l'attività edilizia libera agli immobili costruiti nelle zone colpite dal terremoto. La casetta di Nonna Peppina, dunque, dovrà essere rimossa solo una volta terminati i lavori di ristrutturazione della casa devastata dal sisma. Tutto molto bello. Peccato che le procedure siano ancora in corso.

A fine novembre Giuseppina se ne era andata tra le lacrime. Si era arresa alla legge, scegliendo di accettare di vivere in un container. "Grazie a chi mi ha voluto bene e anche a chi mi ha fatto del male", aveva detto ai cronisti accorsi a immortalare l'assurdo "sfratto". "Di casette così ce ne sono tante.

Io non sono una santa ma sono sempre stata una persona onesta". La sua onestà, però, rischiava esserle fatale: il container a dicembre è troppo freddo. E lei, senza la sua casetta, deve andare a vivere dalle figlie. Lontana dalla terra dove è nata e cresciuta.

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