È sparito nel nulla Rassoul Bissoultanov, il ceceno 29enne condannato a 15 anni di reclusione per l'omicidio di Niccolò Ciatti, ucciso con un calcio alla testa nell'oramai lontano agosto del 2017 all'interno di una discoteca di Lloret de Mar (Spagna).
L'uomo, incriminato con l'accusa di omicidio volontario per l'aggressione del 21enne di Scandicci (Firenze), si sarebbe dovuto presentare stamani presso il tribunale provinciale di Girona, dove era in programma l'udienza per la carcerazione, ma risulta attualmente irreperibile. Lo stesso legale dell'omicida, vale a dire l'avvocato Carles Monguilod, ha riferito al giudice di non essere a conoscenza del luogo in cui si trova il suo assistito. Proprio per questo motivo, quindi, è stato spiccato un mandato di cattura internazionale.
L'udienza odierna
Nella giornata di oggi il tribunale si sarebbe dovuto occupare di calcolare la rideterminazione della reclusione di Rassoul Bissoultanov, il quale aveva già scontato quasi 4 anni di carcere subito dopo l'arresto e la condanna a 15 anni. È presumibile che, in attesa della sentenza definitiva, che in Spagna non è necessaria per iniziare a far scontare una pena carceraria, il giudice avrebbe optato per prolungare la reclusione per ulteriori 3 anni e mezzo (arrivando, pertanto, alla metà della pena con complessivi 7 anni e mezzo di carcere).
In attesa dell'udienza di oggi, Bissoultanov doveva sottostare a obbligo di firma settimanale presso la polizia giudiziaria, l'ultima delle quali risale a mercoledì 6 luglio. Il verdetto di condanna era stato emesso dalla giuria popolare del tribunale regionale di Girona lo scorso 3 giugno, tuttavia la sentenza che infliggeva i 15 anni di carcere è stata depositata solo il 5 luglio. Ciò significa che proprio il giorno dopo il ceceno si sarebbe recato a firmare per l'ultima volta, prima di decidere di fuggire e far perdere le proprie tracce con lo scopo di evitare il ritorno in carcere. È molto probabile che il 29enne abbia già lasciato i confini nazionali spagnoli.
Il processo
Durante le udienze del processo, il procuratore Victor Pillado aveva avanzato la richiesta di 24 anni di carcere e 9 anni di libertà vigilata. "Dobbiamo giustizia alla famiglia Ciatti", aveva dichiarato durante la requisitoria,"dobbiamo una condanna giusta e responsabile"."Bissoultanov sapeva che poteva uccidere, ha colpito Niccolò 21 che non poteva difendersi", aveva aggiunto Pillado, "tutti sanno che un colpo alla testa può uccidere, solo lui ha avuto il coraggio di venire qui e dire che non lo sapeva".
La condanna prevista dal codice penale spagnolo per l'omicidio volontario di una persona indifesa oscilla tra i 15 e i 25 anni: ciò significa, pertanto, che il giudice ha scelto di applicare la pena minima prevista. La famiglia della vittima ha impugnato subito la sentenza ed entro il 20 luglio, tramite il legale Agnese Usai, dovrebbe depositare il ricorso per richiedere una pena maggiore per il ceceno.
La rabbia dei familiari
"È una vergogna che sia accaduto di nuovo e la responsabilità è dei magistrati spagnoli e italiani che l'hanno rimesso in libertà", dichiara il padre della giovane vittima. "È la seconda volta che Bissoultanov scappa", rivela ancora all'AdnKronos Luigi Ciatti,"ma il giudice spagnolo nel momento della sentenza ha stabilito che fosse sufficiente l'obbligo di firma e prima di lui il giudice italiano l'ha scarcerato permettendogli di lasciare l’Italia. È sempre stata questa la nostra paura più grande: che l’assassino di nostro figlio non paghi per quello che ha fatto. Ora ci sono due mandati di cattura contro Bissoultanov, uno italiano e l’altro spagnolo", spiega l'uomo in conclusione, "ma lui evidentemente ha pianificato con cura la sua fuga e chissà se lo ritroveranno mai".
Il mandato di cattura
Considerate le circostanze, il giudice spagnolo Morales, presidente del "curado" di Girona, ha emesso un mandato di cattura europeo nei conftonti di Rassoul Bissoultanov, ormai considerato latitante.
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