Omicidio Pordenone, chiuse le indagini: spunta la prova

Fissato per il 10 ottobre dinnanzi alla Corte d’assise di Udine il processo a Giosuè Ruotolo, unico accusato dell’omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza

Omicidio Pordenone, chiuse le indagini: spunta la prova

Fissato per il 10 ottobre dinnanzi alla Corte d’assise di Udine il processo a Giosuè Ruotolo, unico accusato dell’omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, i due fidanzati freddati a colpi di pistola nel parcheggio del palasport di Pordenone il 17 marzo del 2015. Il decreto è già stato notificato alla difesa del 26enne di Somma Vesuviana, detenuto nel carcere di Belluno. Gli avvocati difensore di Ruotolo - Roberto Rigoni Stern e Giuseppe Esposito - ora hanno 15 giorni di tempo per chiedere il rito alternativo, una prospettiva da escludere considerato che Ruotolo ha sempre professato la sua innocenza intendendo affrontare il processo in corte d’Assise.

Accusa e difesa si ritroveranno peraltro in Cassazione il 14 settembre per discutere dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Stralciata invece la posizione della fidanzata di Giosuè, Maria Rosaria Patrone accusata di favoreggiamento.

Il settimanale 'Giallo' riporta le parole del procuratore capo di Pordenone che parla di una perizia che inguia Ruotolo: "I risultati della consulenza tecnica confermano la nostra ricostruzione dei fatti, ovvero che Ruotolo è ripartito, cioè ha lasciato il luogo dell’agguato, immediatamente dopo gli spari. La prova è stata ricavata analizzando i dati delle telecamere e incrociandoli con le dichiarazioni di un podista e con i vari passaggi sotto 'gli occhi elettronici' di via Interna".

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