Omicidio di Roma, gli inquirenti: "Coltellata al cuore non decisiva"

Terminata l'autopsia su Luca Varani. In assenza della coltellata al cuore, il giovane sarebbe morto in ogni caso per le numerose ferite riportate alla gola

Omicidio di Roma, gli inquirenti: "Coltellata al cuore non decisiva"

Quella coltellata piantata nel cuore di Luca Varani potrebbe non essere stata la causa della morte. Anche se sul punto Manuel Foffo e Marco Prato, in carcere per l'omicidio del 23enne romano, si stanno accusando a vicenda, gli inquirenti, all'esito dell'autopsia, ritengono che quel fendente non sia stato decisivo a determinare il decesso. In assenza di quella coltellata, insomma, Varani sarebbe morto in ogni caso per le numerose ferite riportate alla gola.

Si incolpano l'uno con l'altro. Si rimpallano le responsabilità su chi ha inferto il colpo finale al cuore di Varani e sul ruolo svolto nel festino dell'orrore avvenuto in un appartamento nella periferia romana. L'interrogatorio di garanzia per Manuel Foffo e Marco Prato, i due arrestati per l'omicidio del ventitreenne di origine slava ha fornito agli inquirenti nuovi spunti e tasselli da collocare in un puzzle che sembra ancora lontano dall'essere completato. Ma è l'autopsia a delineare meglio il quadro degli eventi che hanno portato alla morte del giovane massacrato venerdì mattina scorso durante il party a base di alcol e cocaina. "Varani era senza scampo - trapela dalla procura di Roma - sarebbe comunque morto per le ferite e le sevizie subite".

Prima di arrivare a individuare una vittima e quindi di massacrare Varani, secondo gli inquirenti, Foffo e Prato avrebbero meditato di fare del male a "qualcuno" almeno per due giorni. Un proposito che, stando a quanto si apprende, i due amici non ancora trentenni, avrebbero covato a prescindere dalla droga che, per loro stessa ammissione, hanno consumato in dosi massicce per oltre qurantott'ore, fino al momento dell'assassinio del giovane Varani.

Riguardo al criterio che Foffo e Prato avrebbero seguito per scegliere la vittima con la quale realizzare i loro intenti, l'ipotesi degli inquirenti è che siano rivolti ad un soggetto considerato in qualche misura "più debole".

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