Hanno staccato la testa e un pezzo del busto alla statua che raffigura Giovanni Falcone, posta in via Pensabene a Palermo, allo scuola del quartiere Zen dedicata al giudice anti-mafia.
Un atto vandalico, quello contro il monumento al magistrato ucciso da Cosa Nostra, che non ha ancora responsabili. Gli autori del gesto sono entrati nel cortile dell'istituto scolastico e dopo avere staccato parti della statua l'hanno scagliata contro la vetrata della porta d'ingresso. La polizia sta indagando su quanto avvenuto al Giovanni Falcone.
"Sono costernata da un episodio di vandalismo che per la seconda volta colpisce un baluardo di legalità in un quartiere estremamente sensibile della nostra città" ha detto Maria Falcone, sorella del giudice, "Non ci arrenderemo mai e la statua risorgerà più bella di prima ma chiedo alla autorità di pubblica sicurezza di garantire per il futuro un presidio adeguato a un monumento simbolo della nostra città". "Oltraggiare la memoria di Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria", ha scritto su Twitter il premier Paolo Gentiloni. Duro anche il presidente del Senato, Pietro Grasso: "Di notte, contro la statua di Giovanni, dentro una scuola. È difficile immaginare qualcosa di più vile e squallido. Se è un avvertimento mafioso sarebbe una prova di debolezza, non di forza; se invece si trattasse del gesto di una banda di vandali sarebbe l'ulteriore conferma che dobbiamo ripartire dalla scuola e da un maggior controllo del territorio, per prevenire questo tipo di comportamenti".
Poi in serata un altro atto di vandalismo da parte di ignoti ha disonorato la memoria di Falcone. Un cartellone con una immagine del giudice posizionato davanti ai cancelli della scuola Alcide De Gasperi è stato bruciato. Il cartellone faceva parte di un gruppo di altri cartelloni che erano stati realizzati nei giorni scorsi dagli studenti della scuola di piazza Papa Giovanni Paolo II.
"Un atto da parte di chi tenta selvaggiamente di opporsi all'irreversibile cambiamento culturale e alla sempre più efficace opera di repressione ai quali non si rassegna", ha commentato il sindaco Leoluca Orlando, "A Palermo dove il cambiamento è stato
forte ed irreversibile questi comportamenti confermano che c'è ancora molto fare ma che siamo davanti a un fenomeno che dimostra il nervosismo di ambienti arroganti e mafiosi che non si rassegnano all'inevitabile sconfitta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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