Non avrebbe vigilato sul lavoro dei suoi studenti, che in un video hanno accostato le leggi razziali di epoca fasciata al decreto Sicurezza del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Un video scritto, girato e prodotto dai ragazzi che è costato, 15 giorni di sospensione e il dimezzamento dello stipendio, ad una docente di italiano dell'Istituto Iti Vittorio Emanuele III di Palermo. Il provvedimento disciplinare è stato inflitto dall'Ufficio scolastico provinciale ed è stato presentato nella Giornata della memoria, lo scorso 27 gennaio. L'indomani un attivista di destra su Twitter aveva pubblicato un tweet, indirizzato al ministro all'Istruzione Marco Bussetti: "Salvini-Conte-Di Maio? Come il reich di Hitler, peggio dei nazisti. Succede all'Iti Vittorio Emanuele III di Palermo, dove una prof per la Giornata della memoria ha obbligato dei quattordicenni a dire che Salvini è come Hitler perché stermina i migranti. Al Miur hanno qualcosa da dire?". Dal tweet è partita un'ispezione che ha portato poi alla sospensione della docente.
Questa mattina noi siamo andati nella scuola che è finita nell'occhio del ciclone. Non c'è molta voglia di parlare, ma chi conosce la docente l'ha sempre definita come un'insegnante "serissima e assai stimata" e soprattutto una persona preparata professionalmente: "una docente vicina alla pensione che non meritava questa sovraesposizione mediatica". Il vicepreside Giuseppe Castrogiovanni spiega la posizione della scuola: "Noi credevamo non fosse successo proprio niente - afferma -. I ragazzi hanno presentato dei lavori fatti da loro in occasione della Giornata della memoria. Siamo dispiaciuti perché non avremmo voluto che la cosa prendesse questa piega. Nessuno ha fatto alcun accostamento, ma ci sarebbe piaciuto che la cosa fosse rimasta nei binari della correttezza". Qualcosa però sembra essere sfuggita di mano e così a Palermo oggi non si parla di altro. "La professoressa è dispiaciuta - prosegue Castrogivoanni -. Ha tutta la nostra solidarietà. La docente è una professionista, preparata e sempre vicina ai nostri ragazzi. Ripeto ci sarebbe piaciuto più rispetto da parte di qualcuno che ha strumentalizzato questa vicenda".
La Cisl si dice contraria alla sospensione della docente. "Siamo dell'idea che il provvedimento disciplinare vada ritirato, perché lede i principi costituzionali di libertà di insegnamento e di espressione - spiega Francesca Bellia, segretario generale Cisl Scuola Sicilia -. Scelte come queste rischiano solo di scatenare un clima di tensione all'interno del sistema scolastico". Per l'Anief invece si tratta di vera e propria censura.
"La sospensione di un docente - sottolinea l'Anief in una nota - perchè i suoi studenti hanno osato, nel giorno della memoria, rievocare uno dei momenti più bui della storia italiana del secolo scorso collegandolo alla drammatica attualità che vede oggi l'intera Europa, Italia purtroppo compresa, impegnata in un disdicevole tira e molla sull'accoglienza dei migranti che, mentre tutti provano a ignorarli, scompaiono a migliaia tra le onde del mediterraneo, sa di censura e controllo politico della più becera specie; la stessa specie che proprio in quel periodo del Novecento l'Italia ha già vissuto e contro cui molti italiani sono morti perchè di essa ci si potesse finalmente liberare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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