Il Papa tuona contro il gender: "Va contro il progetto di Dio"

In "San Giovanni Paolo Magno", l'ultimo libro di don Luigi Maria Epicoco, Papa Francesco sottolinea ancora la pericolosità del gender

Il Papa tuona contro il gender: "Va contro il progetto di Dio"

Nell'ultima opera di don Luigi Maria Epicoco, un libro-intervista che è intitolato "San Giovanni Paolo Magno" e che è dedicato alla figura del Santo e pontefice polacco, Papa Francesco prende ancora una volta una posizione nitida nei confronti della cosiddetta "ideologia gender".

Jorge Mario Bergoglio, che è stato intervistato dal sacerdote e preside dell'Istituto Superiore Scienze Religiose Fides et Ratio, aveva già parlato di "colonizzazione ideologica" nel corso di questi quasi sette anni di pontificato. Il Santo Padre non ha cambiato idea. Anzi, Papa Francesco ha inserito il "gender" tra le modalità manifestative del male. Vale la pena sottolineare come l'ex arcivescovo di Buenos Aires, nella risposta alla domanda che gli è stata posta da don Luigi Maria Epicoco, abbia specificato sin da subito di non volersi riferire alle persone che hanno un "orientamento omosessuale". Non è quello il punto. La questione segnalata dal pontefice argentino è relativa alla sussistenza di una vera e propria "radice culturale". Quella che "si propone implicitamente di voler distruggere alla radice quel progetto creaturale che Dio ha voluto per ciascuno di noi: la diversità, la distinzione". Il fine ultimo della teoria gender, per il vescovo di Roma, è quello di "far diventare tutto omogeneo, neutrale", ha aggiunto il successore di Benedetto XVI. Bergoglio, per far comprendere quanto sia pericolosa la diffusione della negazione di ogni differenza, ha citato la vicenda biblica dei cittadini di Babele: "Questa apparente uniformità li ha portati all' autodistruzione perché è un progetto ideologico che non tiene conto della realtà, della vera diversità delle persone, dell' unicità di ognuno, della differenza di ognuno".

Il libro deve ancora essere pubblicato ma sta già facendo parlare di sè. Dall'undici febbraio in poi, "San Giovanni Paolo Magno", che è edito da San Paolo, sarà sugli scaffali delle librerie italiane e non solo. L'opera - come sottolineato sull'edizione odierna de La Verità - affronta anche la spinosa questione del celibato sacerdotale. Papa Francesco - com'è noto - è contrario all'abolizione di quella prassi ecclesiastica. Il celibato non è dogmatico, ma Bergoglio, come San Giovanni Paolo II del resto, si riferisce al celibato alla stregua di una "grazia", di un "dono" di Dio. Il Vaticano, in prossimità dell'uscita di "Dal Profondo del Nostro Cuore", il libro scritto da Joseph Ratzinger e Robert Sarah, ha ricordato come la visione di Bergoglio sul punto sia chiara. L'esortazione apostolica post Sinodale, al limite, potrebbe aprire ai "viri probati" e all'ordinazione dei diaconi permanenti in alcune regioni panamazzoniche. Ma, per poter analizzare le possibili novità apportate dal testo, bisogna attendere i contentuti dell'esortazione papale. Di celibato, comunque sia, si continuerà a discutere. Se non altro per via del "concilio interno" dell'episcopato tedesco.

Una parte di

Chiesa tedesca sembra intenzionata a valutare almeno la portata storica di una pratica - quella del celibato, appunto - che certi emisferi progressisti considerano anacronistica. Il Papa, d'altro canto, non la vede così.

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