Anche Lvmh, il più grande gruppo industriale del lusso al mondo è citato nelle rivelazioni dei "Paradise Papers". A riportare la notizia è il quotidiano francese Le Monde, secondo il quale il gruppo avrebbe collocato "dei beni in sei paradisi fiscali".
Lvmh possiede aziende di lusso come Louis Vuitton, Christian Dior, Moët & Chandon, Fendi, Céline, Givenchy, Bulgari, Sephora, Kenzo e Loro Piana. A guidare il gruppo è l'imprenditore miliardario più ricco di Francia Bernard Arnault, che non ha aspettato a rispondere alle accuse, affermando di aver agito "in maniera perfettamente legale". Arnault ha definito le rivelazione di Le Monde "un'operazione giornalistica" con l'obiettivo di creare scalpore e ha inoltre sottolineato di essere "fra i primi contribuenti francesi e che il gruppo Lvmh versa più di un miliardo di euro di imposte all'anno in Francia".
Sempre secondo la testata francese, Arnault possiede una grande casa in Inghilterra tramite una holding con sede a Jersey, un luogo considerato un paradiso fiscale. Il miliardiario ha tuttavia fatto sapere che l'immobile è regolarmente denunciato e rientra nella tassazione francese.
Anche giganti statunitensi come Apple, Nike e Uber avrebbero cercato di eludere le tasse e sono tra le più delle 100 aziende con conti nei paradisi fiscali. Le pratiche sono venute alla luce grazie a un'inchiesta condotta dal consorzio internazionale di giornalismo investigativo. I 382 giornalisti hanno analizzato più di 13 milioni di documenti.
Intanto la lista continua ad allungarsi.
Nelle ultime ore è spuntato anche il nome del regista francese Jean-Jacques Annaud, che avrebbe nascosto parte del suo patrimonio per 20 anni attraverso società con base nelle Isole Cayman e a Hong Kong.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.