L'ex compagno di cella: "Bossetti guardava ragazzine"

Rodolfo Locatelli ha testimoniato oggi al processo di Massimo Bossetti. Le dichiarazioni che ha rilasciato confermano l'interesse del muratore di Mapello per le giovani ragazze

L'ex compagno di cella: "Bossetti guardava ragazzine"

Un altro testimone al processo di Massimo Bossetti è Rodolfo Locatelli, compagno di cella del muratore di Mapello da ottobre 2014 a febbraio 2015.

Locatelli sta collaborando con la giustizia e come aveva fatto in passato a lasciato alcune dichiarazioni. Per tutelare la sua sicurezza, il volto dell'uomo è stato coperto con un paravento di acciaio, il pubblico presente in aula è stato fatto uscire e i giornalisti sono stati invitati a spostarsi in modo da non riuscire a vedere in viso il testimone. "Con Bossetti non abbiamo mai discusso specificamente della morte di Yara Gambirasio - ha detto Locatelli -. Abbiamo discusso più volte dell'inchiesta che abbiamo seguito dalle trasmissioni televisive. Bossetti è sempre stato una persona molto chiusa e mi ha colpito perché non l'ho mai sentito dire qualcosa sulla ragazzina, ma era concentrato sulle fasi processuali".

Fin qui tutto normale, ma Locatelli è andato avanti nel racconto e ha aggiunto un particolare interessante: "Bossetti ha fatto due volte apprezzamenti su mia sorella che all'epoca aveva 19 anni". Complimenti che non sono passati inosservati all'uomo anche se ha confessato che "nell'ambiente carcerario succede spesso di spendere belle parole per le ragazze". Un altro attegiamento ha colpito l'ex compagno di cella di Bossetti: "Un giorno stavamo leggendo i giornali e lui faceva apprezzamenti sulle ragazze. In una sola occasione, su un servizio di "Amici", ho visto che è tornato indietro per vedere una ragazzina". Stando a quanto dichiarato da Locatelli, Bossetti sembrerebbe avere un debole per le ragazze giovani.

Locatelli ha poi rilasciato una serie di affermazioni su alcune conversazioni avute con Bossetti. "Mi diceva, senza che io sapessi nulla, di avere più di 500mila euro nei suoi conti custoditi in Austra e in Germania, ma durante le indagini gli sono stati sequestrati. Un giorno mi ha anche fatto vedere una ferita e diceva che se l'era procurata con un'arma da fuoco. Ma io conosco bene quel tipo di ferite e la sua non era una di quelle. La ferita di Bossetti è una cicatrice particolare".

L'ex compagno di cella di Bossetti ha poi spiegato che più volte Loredano Busatta, un detenuto della sezione "protettti" di

Bergamo, ha cercato di convincerlo a mentire al pm in modo da complicare ulteriormente la vicenda. "Non ho mai accettato di fare il suo gioco, una persona seria nella vita non fa queste cose"- ha concluso Locatelli.

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