Il segretario di Stato del Vaticano, cardinale Pietro Parolin, è intervenuto sul caso di Aquarius. La nave che trasporta seicentoventinove migranti e che non è stata accolta nei porti italiani dal governo gialloverde.
Nella mattinata di oggi era stato Papa Francesco a dire che i migranti non sono numeri, ma persone, e che ritiene necessario abbattere ogni muro. La posizione della Chiesa cattolica è chiara: prima delle questioni giuridiche e identitarie, vengono quelle umanitarie. "Accogliere" è uno dei capisaldi della pastorale dell'argentino sin dall'inizio di questi cinque anni di pontificato.
In tempi non sospetti, Parolin aveva parlato della possibilità di un dialogo tra la Santa Sede e le formazioni politiche emerse come maggioritarie dopo la scorsa consultazione elettorale. Il segretario di Stato aveva sottolineato come, non potendo in ogni caso prescindere da "un'opera di educazione" tesa a creare un "atteggiamento più positivo nei confronti dei migranti", la dialettica avrebbe riguardato chiunque avesse fatto parte dell'esecutivo.
Oggi il numero due del Vaticano è stato interpellato sulla prima scelta significativa di queste "forze politiche nuove". Quella che sembra aver inaugurato una linea restrittiva in materia d'immigrazione. Parolin, incalzato dai giornalisti subito dopo un summit tra la Santa Sede e il Messico, incontro che ha riguardato proprio il tema delle migrazioni internazionali, ha lasciato intendere di augurarsi che l'umanitarismo continui ad accompagnare l'azione di governo: "Ho fiducia - ha evidenziato il cardinale - che da parte italiana non venga meno quella sensibilità umanitaria che da sempre ha caratterizzato il Paese e che fa parte dell’identità italiana".
Il belpaese, insomma, non dovrebbe divenire una nazione indisponibile all'accoglienza. Il ministro degli Esteri di Bergoglio ha anche aggiunto, tuttavia, che "... la situazione giuridica è molto molto complessa, bisogna approfondire un po’". Ribadendo però come “Il ruolo della Chiesa" sia quello di "ricordare i grandi principi di base per affrontare il problema delle migrazioni: l’umanità e la fraternità"."Il Papa - ha chiosato il porporato italiano - insiste molto su questo".
Parolin figura nella lista degli invitati all'incontro di Torino del Club Bilderberg. La riunione, che si terrà dal prossimo 7 di giugno, dovrebbe vertere sulla Russia di Putin, sulle fake news, sulla proliferazione del populismo e sul libero mercato. Un evento che sembrerebbe incentrato sui temi cari ai cossiddetti "neoliberal".
Le motivazioni sul perché sia stato invitato Parolin, almeno mentre scriviamo, non sono state rese note. Uno dei punti su cui tutti gli invitati potrebbero concordare è quello per cui la "tradizione dell'accoglienza" italiana debba restare intatta.
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