Paura all'interno della casa circondariale de "Le Novate" di Piacenza, dove un agente di polizia penitenziaria è stato letteralmente tenuto sotto sequestro da cinque detenuti che hanno inscenato una forma di protesta, rilasciandolo solo dopo una trattativa con il comandante di reparto.
L'increscioso episodio, di gravità inaudita, ha avuto inizio nel pomeriggio dello scorso sabato 29 febbraio intorno alle 17:00, per poi concludersi solamente in tarda serata dopo ore di tensione e disordini. Come riferito dall'Unione sindacale di polizia penitenziaria (Uspp), a rendersi protagonisti in negativo dell'ennesimo episodio di aggressione ai danni di un agente in servizio, sarebbero stati ben 5 detenuti, per la maggior parte di nazionalità straniera.
Questi ultimi sarebbero addirittura, secondo la stampa locale che ha riferito alcuni dettagli sulla vicenda, risultati in condizione di alterazione determinata dal consumo di una bevanda ricavata da frutta sottoposta a macerazione: una bibita, questa, spesso sequestrata proprio all'interno di alcune celle. I detenuti, collocati all'interno del medesimo reparto, avrebbero dato inizio alle proprie rimostranze intorno alle 17:00, con lo scopo di ottenere un colloquio urgente con un responsabile della struttura penitenziaria.
A tal fine, per risultare ancora più convincenti nelle proprie richieste, hanno letteralmente sequestrato uno degli agenti in servizio, impedendogli di uscire dal settore da loro occupato e quindi di chiedere aiuto. Per fortuna uno dei colleghi del poliziotto, impegnato in un reparto attiguo a quello in cui si sono originati i primi disordini, si è reso conto che qualcosa non andava ed ha lanciato immediatamente l'allarme nel carcere di Piacenza.
A cercare di porre fine alla situazione, che diveniva via via più pericolosa e difficile da gestire, è stato il comandante del reparto, subito fatto bersaglio di insulti e di lancio di oggetti da parte di alcuni detenuti mentre si avvicinava ai facinorosi per intavolare una complessa trattativa.
Al termine di questa il poliziotto è stato rilasciato dai rivoltosi, tuttavia la situazione era ancora ben lungi dal risolversi in modo definitivo e pacifico. Gli ospiti del carcere di "Le Novate", sono infatti andati oltre con le loro manifestazioni di protesta, dando anche alle fiamme alcuni indumenti. Una situazione andata avanti per ore, che ha per l'ennesima volta spinto l'Uspp a chiedere in dotazione degli strumenti più efficaci a garantire la protezione del personale di polizia impiegato nel carcere.
"Dateci i mezzi per fronteggiare queste situazioni critiche, che ormai avvengono con cadenza quasi quotidiana", lamenta il sindacato in un comunicato, chiedendo ancora a gran voce maggiori garanzie in un disperato appello che resta tuttavia inascoltato dalle autorità competenti. È il segretario regionale Gennaro Narducci, come riportato da "Il Piacenza" a chiedere l'attuazione di un "piano di pronto intervento in caso di situazioni critiche ormai all’ordine del giorno nel carcere delle Novate, e a fornire strumenti idonei al personale per fronteggiare le emergenze quotidiane".
Anche Matteo Salvini è intervenuto sul grave episodio, attraverso la sua pagina Twitter: "I sindacati denunciano che nel carcere di Piacenza un agente è stato sequestrato per alcune ore da un gruppo di detenuti.
È gravissimo! Solidarietà alle donne e agli uomini della polizia penitenziaria, che troppo spesso vengono dimenticati. Onore a loro: il ministro della Giustizia ha qualcosa da dire o starà zitto anche questa volta? Quando la Polizia penitenziaria potrà usare il taser?", domanda il leader del Carroccio.
I sindacati denunciano che nel carcere di Piacenza un agente è stato SEQUESTRATO per alcune ore da un gruppo di detenuti.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) March 1, 2020
È gravissimo!
Solidarietà alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria. pic.twitter.com/7UyYIhJf9e
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.