Pigneto, la rabbia dei residenti: "Ma lo Stato dov'è?"

Dopo l'aggressione subita dai carabinieri da parte di un gruppo di spacciatori nordafricani, parlano i residenti: "Non se ne può più, entrano persino nelle case a drogarsi"

Pigneto, la rabbia dei residenti: "Ma lo Stato dov'è?"

“Dov’è lo Stato se una macchina della polizia non riesce nemmeno ad arrestare due pusher?”. È questa la domanda ricorrente tra i residente del quartiere romano del Pigneto che ieri notte si è trasformato in un campo di battaglia con 40 stranieri del Gambia che hanno aggredito i carabinieri che cercavano di arrestare due pusher.

“Io abito qui da sempre e anche quando ero piccola si viveva male e c’era lo spaccio di eroina, poi la situazione si era tranquillizzata ma negli ultimi anni, con l’arrivo di queste persone, è peggiorata enormemente”, spiega Sandra, una storica residente del quartiere. “Capisco che – dice - magari arrivano qui senza un lavoro ma questo non giustifica gli scippi che compiono quotidianamente o le risse con i bastoni o le bottiglie di birra rotte. Siamo di fronte a un degrado e una violenza mai vista e il sindaco Marino dov’è?”. Raccontano che persino un personaggio pubblico come Vladimir Luxuria sia stata minacciata dopo aver tentato di sollevare il problema sicurezza al Pigneto. “Sappiamo chi sei e dove abiti”, pare le abbiano detto. Il rischio è che l’esasperazione dei cittadini salga a un livello tale da portarli a farsi giustizia da soli. “Mandassero l’esercito o qui si arriva alla guerra civile, non aspettiamo che ci scappi il morto”, rincara la dose la signora Sandra.

Gli fa eco Andrea, un ragazzo che vive al Pigneto da 15 anni e che si sente straniero a casa sua. “L’altra sera al bar sono passati alcuni nordafricani e, vedendomi con un amico, hanno ironizzato dicendo: ‘oh guardate due italiani’”. Ormai si credono i padroni del quartiere e nessuno si ribella più tanta è la paura. “La polizia – racconta Andrea - è presente con una sola camionetta e può fare poco. Li ferma, li scheda ma poi li rilascia perché non hanno documenti. Se ne arrestano quattro, il giorno dopo ne compaiono altri otto e noi non ce la facciamo più. Entrano persino nelle case per drogarsi”. E questo è uno dei motivi principali che sta spingendo molti residenti a lasciare il quartiere. “Te li trovi sotto casa con l’auto aperta piena di droga oppure dentro il palazzo a bucarsi.

Se te ne offrono, e tu rifiuti, ti trattano male e ti minacciano”, racconta Mariella che da poco si è trasferita a Talenti perché non ce la faceva più. “E come me tanti altri miei amici hanno abbandonato il Pigneto, è diventato davvero molto pericoloso viverci”.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica