Ponte Morandi, le famiglie delle vittime chiedono l'anticipo sui risarcimenti

Le richieste sono arrivate in comune sabato e domani saranno sottoposte al presidente del Consiglio Conte. Toti: "Lo stato d'emergenza va prorogato come i ruoli dei commissari"

Ponte Morandi, le famiglie delle vittime chiedono l'anticipo sui risarcimenti

Le richieste dei familiari delle 43 vittime del crollo del ponte Morandi sono state presentate sabato scorso all'assessore Pietro Piciocchi, durante un incontro nella sede del comune di Genova. Secondo quanto riportato da Repubblica, i congiunti hanno chiesto una legislazione quadro a supporto dei parenti delle vittime di eventi straordinari calamitosi o stragi che ne riconosca ufficalmente lo status, anche in vista di agevolazioni; l'istituzione di un'unità di crisi per il supporto delle difficoltà di lungo periodo e non solo nell'emergenza; ma, in particolare, hanno voluto la costituzione di un fondo di garanzia statale che anticipi i risarcimenti, che saranno disposti in seguito alla condanna dei resposabili del crollo, per evitare che chi ha più necessità accetti ora i risarcimenti proposti da Autostrade per l'Italia, impedendo la costituzione di parte civile.

Il vertice a Roma

Le domande saranno inoltrate nelle prossime ore al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel vertice romano, che farà il punto sull'emergenza e l'eventuale rinnovo delle due gestioni commissariali con il governatore ligure, Giovanni Toti, e il sindaco di Genova, Marco Bucci, alla presenza anche dei due vice presidenti dell'esecutivo giallo-verde, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. I familiari, in questa circostanza, hanno ribadito la volontà di richiedere anche un incontro privato con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che non è escluso possa avvenire proprio a Genova, durante la cerimonia prevista per il prossimo 14 agosto, giorno dell'anniversario dell'incidente.

Le richieste di Toti

"Lo stato di emergenza va prorogato, così come i ruoli dei commissari, almeno fino alla prima metà del 2020, dopo la realizzazione del nuovo ponte, tenendo presente che grazie al decreto Genova e all'emergenza di protezione civile lavorano molte persone, dipendenti aggiuntivi del comune, di Regione, delle istituzioni periferiche dello Stato. Finché i cantieri saranno aperti e finché il ponte non sarà ricostruito è evidente che l'emergenza vera e propria non potrà essere considerata finita", ha detto il governatore Toti. Per il presidente sarà poi "necessario mettere a punto un primo rendiconto di quanto è stato fatto: dal recupero della viabilità al risarcimento a imprese e privati, l'autotrasporto. Cercheremo di allargare la rete di assistenza e aiuti alle aziende".

Cosa chiede Genova

Nell'incontro di domani, è previsto un punto della situazione, in generale, sulla capoluogo ligure. "Chiderò chiarimenti sulla call del ministero dei Trasporti per l'assegnazione di 600 milioni di euro", ha dichiarato il primo cittadino.

Che a poi aggiunto: "Genova ha partecipato e queste risorse sarebbero fondamentali per partire con l'iter di completamento del nostro piano di mobilità, il Plums. Inoltre, porteremo a Roma le istanze del Teatro Carlo Felice e del Teatro Nazionale, perché anche la cultura deve andare di pari passo con la rinascita della città".

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