Il primario dell'ospedale in Fiera: ​"Noi non necessari? Eccoci qui"

Il direttore del Padiglione del Policlinico in Fiera, Nino Stocchetti: "Siamo stati rimproverati perché non si riempiva, ora siamo una scialuppa di salvataggio"

Il primario dell'ospedale in Fiera: ​"Noi non necessari? Eccoci qui"

Durante la prima ondata di nuovo coronavirus era rimasto quasi vuoto, raccogliendo le critiche di quanti lo hanno definito solo uno "spreco di soldi" e "un'opera inutile". Ma ora che il Covid-19 è tornato a invadere l'Italia, l'ospedale costriuito in Fiera di Milano è stato riaperto e ha ricominciato ad ospitare i pazienti infettati dal Sars-CoV-2.

"Siamo stati rimproverati perché non si riempiva", ha ricordato con amarezza Nino Stocchetti, responsabile Neurorianimazione del Policlinico di Milano e direttore del Padiglione del Policlinico in Fiera. Ma ora, l'ospedale è stato descritto come "una scialuppa di salvataggio, una diga contro le alluvioni, un estintore", che torna ad essere di fondamentale importanza per affrontare la seconda ondata della pandemia da nuovo coronavirus. "Molti ci hanno preso poco sul serio e ci hanno deriso perché l'estintore non era più necessario- ha spiegato Stocchetti- Poi purtroppo la seconda ondata è arrivata e io ricordo benissimo la telefonata del direttore generale Ezio Belleri. Prima che cominciasse a parlare sapevo già cosa succedeva: bisognava riaprire, così siamo tornati".

Tra tutte le critiche ricevute, quella che ha fatto maggiormente arrabbiare il direttore del Padiglione in fiera è quella relativa alla presenza di medici e infermieri: "Qualcuno diceva che venivano deportati i medici e gli infermieri qui. Tutti i medici che lavorano con me si sono offerti volontari- chiarisce- E la lista dei medici che vorrebbero venire a lavorare in Fiera è piuttosto lunga. Tutti stanchi, ma quando c'è da fare si fa. Ed è una cosa molto bella".

Stocchetti ricorda quando, ad aprile, i pazienti ricoverati in Fiera erano pochi: "Io non sono solo un medico, ho delle figlie, dei nipoti, tutti noi li abbiamo. Perciò da cittadino ero felicissimo che non ci fosse tanto da fare. Voleva dire avere meno malati di quanto temevamo". Nonostante questo, però, il punto ospedaliero destinato ai malati Covid non è stato smantellato, mantenendo l'intera struttura efficiente: "Sembrava che il problema fosse risolto. Noi non siamo caduti nelle polemiche e abbiamo lavorato. Il Policlinico ha assunto personale, ha mantenuto efficiente la Fiera, ha aperto una Terapia intensiva in più e purtroppo la seconda ondata è arrivata". Così, il 23 ottobre l'ospedale ha iniziato ad accogliere i primi pazienti, che ora sono già quasi 60: "In questo momento abbiamo 57 malati ricoverati e appena trasferiamo pazienti dal Coordinamento regionale ce ne vengono inviati altri", ha spiegato Nicola Bottino, anestesista rianimatore del Policlinico di Milano, oggi in campo in Fiera.

Attualmente sono 60 i posti letto attivi ma, data la continua richiesta, verranno attivati ulteriori posti letto: nel corso della prossima settimana "l'obiettivo sarebbe quello di aprire ulteriori 14 posti letto per arrivare a 74 e entro la fine della settimana aprire un ulteriore modulo per arrivare fino a 88-90 posti letto di terapia intensiva".

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