Ragazzo morto in hotel: "Presenza di droga e alcol in stanza"

I compagni di stanza del ragazzo precipitato dall’albergo a Milano, hanno riferito gli inquirenti di avere fumato e bevuto nella notte. Il sopralluogo del pm Piero Basilone che indaga assieme ad Alberto Nobili, ha confermato la presenza di droghe leggere nell’albergo dove Elia B. alloggiava

Ragazzo morto in hotel: "Presenza di droga e alcol in stanza"

I compagni di stanza del ragazzo precipitato dall’albergo a Milano, hanno riferito gli inquirenti di avere fumato e bevuto nella notte. Il sopralluogo del pm Piero Basilone che indaga assieme ad Alberto Nobili, ha confermato la presenza di droghe leggere
nell’albergo dove Elia B
. alloggiava. Il decesso dello studente sarebbe avvenuto intorno alle tre di notte quando, secondo la prima ricostruzione, avrebbe aperto la finestra forse per prendere aria perchè non si sentiva bene. A quel punto, avrebbe perso l’equilibrio e sarebbe precipitato.

Sempre stando alla prima ricostruzione, mentre Elia B. precipitava dal sesto piano del Camplus Living Turro, i compagni di stanza stavano dormendo. Quando gli agenti della polizia sono arrivati, qualche ora dopo, li hanno trovati addormentati nella stanza. Cadendo, il ragazzo avrebbe sbattuto contro il muro divisorio, come testimoniano le contusioni su un fianco e poi sarebbe finito nel cortile di uno stabile adiacente.

"Addio campione...". Scelgono tutti le stesse parole per salutare attraverso Facebook, lo studente toscano di 17 anni che la scorsa notte è morto precipitando dalla camera d’albergo, a Milano, dove alloggiava con la propria classe per una gita a Expo.
Il pm Piero Basilone ha detto che si è trattato di un incidente ma i contorni della caduta sono ancora tutti da chiarire. Intanto sulla pagina del ragazzo sono comparsi molti messaggi di amici, conoscenti e parenti che si dicono increduli e lo salutano chiamandolo campione per il suo talento calcistico. "Io non riesco a crederci come è potuto succedere!!!" Mi dispiace addio campione!!!", "Batti i rigori anche da lassù...". C’è un coetaneo che racconta così la sua amicizia con il ragazzo morto: "Avevamo si e no 10 anni quando ci siamo conosciuti. Mi ricordo quando ci incontrammo la prima volta, tu con un felpone e cappuccio in una brutta e piovosa giornata di maggio.

Iniziammo così, sempre insieme a giocare a calcio in spiaggia, a casa tua a giocare alla Playstation, e sognavamo di diventare come quei campioni che tanto ci piaceva vedere in tv. E sai che ti dico? Tu un campione lo sei sempre stato, con quegli occhioni vispi che parlavano e sempre col sorriso in bocca e la voglia di scherzare...".

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