Rapina a Napoli, il gioielliere: "Mi hanno puntato una pistola contro"

Il gioielliere, Luigi Corcione, ha raccontato ciò che si ricorda di quella tragica sera: "All'improvviso è successo tutto"

Rapina a Napoli, il gioielliere: "Mi hanno puntato una pistola contro"

A Napoli è caccia all'uomo per catturare i complici del ladro che lo scorso sabato è rimasto ucciso mentre cercava di svaligiare una gioielleria a Frattamaggiore. Ora il proprietario, Luigi Corcione, ha deciso raccontare ciò che ricorda di quella tragica serata. L'uomo, indagato per omicidio colposo, non riesce ancora a spiegarsi bene quello che è accaduto.

"Mi sento male. Non voglio parlare con nessuno", ha dichiarato, ancora scosso, il 30enne. Non immaginava di dover mai usare la pistola, ha spiegato Il Messaggero. Luigi, che gestisce l'attività di famiglia da 14 anni, ha raccontato di non aver mai subito una rapina, ma aveva deciso di prendere comunque il porto d'armi. "Non avevo mai sparato a nessuno", ha confessato l'uomo.

La vicenda

Sabato sera, poco dopo le 18.30, il gioielliere si trovava in casa con un amico. Quando si è accorto della rapina in corso al negozio, grazie a un sistema di videocamere a circuito chiuso, collegate con dei monitor nella sua abitazione, ha preso la pistola e ha fatto fuoco, uccidendo uno dei rapinatori, Raffaele Ottaiano.

"All'improvviso è successo tutto", ha raccontato.

Sui monitor è apparso un uomo con la maschera di Carnevale di Hulk, dietro di lui altri complici. La commessa ha cominciato a urlare e Luigi è corso al negozio. "Mi sono visto puntare una pistola contro". Così il gioielliere ha preso la sua arma e ha sparato.

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