Responsabilità civile, oggi la riforma alla Camera

Sulla carta, secondo il calendario fissato alla Camera, entro stasera o al massimo domani mattina, dovrebbe essere già tutto finito. Ma, c'è da scommetterci, sarà battaglia sul ddl sulla responsabilità civile dei magistrati, che approda oggi in Aula con un viatico dell'Anm non proprio conciliante: vero che le toghe (che sul tema si sono spaccate), per non farsi bollare come casta, hanno deciso di non proclamare lo sciopero; ma vero anche che nel documento approvato a maggioranza si lascia aperta la porta della mobilitazione e si prevede una breve sospensione dell'attività giudiziaria per leggere le motivazioni del «no». Insomma, sarà battaglia, senza dubbio. Soprattutto su una delle innovazioni principali prevista dalla norma, quella che dovrebbe finalmente rimuovere l'ostacolo che ha fatto sì che dal 1988 siano stati appena quattro i casi in cui magistrati sono stati condannati al risarcimento sulla base della legge Vassalli: la rimozione del filtro di ammissibilità dei ricorsi. Il nodo è fondamentale perché è proprio questo il punto grazie al quale sono state cestinate ab origine centinaia di richieste di procedimento, vanificando di fatto l'efficacia della legge Vassalli.

Altri nodi contestati dai magistrati e presenti nel ddl di riforma sono l'introduzione del «travisamento del fatto e delle prove» previsto come causa di riconoscimento della responsabilità civile. E poi c'è anche l'entità del possibile risarcimento, che passa da un tetto massimo di due terzi dello stipendio annuale del magistrato alla metà dello stipendio. Eliminato invece nel lavoro preliminare in commissione un altro dei punti che avevano innescato la rivolta delle toghe, la possibilità cioè del cittadino di rivalersi direttamente sul magistrato: le vittime di giustizia dovranno fare ricorso allo Stato, che svolgerà comunque un ruolo di intermediazione.

Si vedrà. Ma la giornata si annuncia caldissima sul fronte giustizia. Il governo ha fretta, punta al voto già entro stasera o domani mattina. L'Anm aveva anche chiesto un incontro al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il capo dello Stato si occuperà sì, oggi, di magistrati, ma non della loro vertenza.

Inaugurerà infatti i corsi di formazione 2015 della Scuola superiore della magistratura che ha sede a Scandicci (Firenze). Il capo dello Stato raggiungerà Firenze in treno e poi la sede della scuola in tramvia, proseguendo nella linea di sobrietà inaugurata con l'uso del volo di linea per la prima trasferta a Palermo.

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