La rivelazione di Sollecito: "Ho subito pressioni dagli inquirenti"

Il givoane, condannato in secondo grado a 25 anni di carcere per l'omicidio di Meredith Kircher: "Sono stato sottoposto a 15 ore di interrogatori, ma non c'entro nulla"

La rivelazione di Sollecito: "Ho subito pressioni dagli inquirenti"

"Ho subito pressioni incalzanti dagli inquirenti: mi hanno fatto determinate minacce, mi hanno detto che non sarei uscito dal carcere, che avevo fatto un grave guaio, sono stato sottoposto a 15 ore di interrogatori". Così Raffaele Sollecito, condannato in secondo grado a 25 anni di carcere per l'omicidio di Meredith Kircher, parla a Porta a Porta. Su Amanda Knox dice: "Io non credo al fatto che lei abbia ucciso Meredith, mi sarei accorto di qualcosa". E sul proprio conto spiega: "Io non sono un tipo che ama l'alcol, ma in quegli anni una canna in compagnia ogni tanto me la fumavo: quella sera avevo fumato, ma un po', perché avevo un quantitativo molto piccolo nel cassetto. Non ero comunque su di giri".

Dal punto di vista delle indagini, il ragazzo è convinto: "Sono stati fatti un sacco di errori. Si potrebbero sapere oggi cose che gli inquirenti non hanno mai voluto approfondire, io non c’entro nulla.

Ancora non riesco a togliermi di dosso questa spada di Damocle, per me è incredibile tutto questo, non riesco a credere che possa andare in carcere, non ho fatto nulla. I giudici continuano a darmi responsabilità per quel che riguarda i comportamenti di Amanda, ma io non posso rispondere di questo".

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