Speranza: "Valutazioni su J&J ma è vaccino da usare. Riaperture? A maggio"

Roberto Speranza è stato ospite di Bruno Vespa a Porta a porta per chiarire la posizione dell'Italia sul blocco del vaccino J&J

Speranza: "Valutazioni su J&J ma è vaccino da usare. Riaperture? A maggio"

Un'altra tegola sulla campagna vaccinale italiana, che sperava di poter contare già dalle prossime ore sul vaccino monodose Johnson&Johnson, le cui fiale erano già in arrivo. Invece prima la FDA, poi la stessa J&J ha fatto marcia indietro. Tutto in via precauzionale ma, intanto, i Paesi che avevano investito anche su questo vaccino ora devono ricalibrare i loro piani vaccinali, Italia inclusa. Dopo l'annuncio della FDA con la quale veniva consigliata la sospensione meramente precauzionale per indagare su pochi casi di trombosi rare, il ministro Roberto Speranza aveva deciso di convocare nel pomeriggio una riunione con l'Aifa per fare il punto della situazione. Il tutto prima che le dosi venissero bloccate per ordine dell'azienda farmaceutica.

La posizione dell'Italia su J&J

"Abbiamo fatto una riunione oggi pomeriggio con i nostri scienziati, con l'Agenzia italiana del farmaco, chiaramente siamo in collegamento con l'agenzia europea e valuteremo nei prossimi giorni appena Ema e gli americani ci daranno notizie più formali e definitive quale sarà la strada migliore", ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza a Porta a porta, nella puntata che andrà in onda questa sera su Rai1. "Io penso che anche questo vaccino dovrà essere utilizzato perché è un vaccino importante", ha proseguito il ministro, lasciando aperta la possibilità che la soluzione si possa sbloccare entro breve. La somministrazione monodose del vaccino Johnson&Johnson rappresenta al momento il plus principale di questo preparato rispetto agli altri attualmente disponibili. Con le dosi che sarebbero dovute arrivare nel pomeriggio sarebbe stato possibile immunizzare 500mila persone in pochi giorni.

Nel pomeriggio sul vaccino Johnson&Johnson è intervenuta anche Maristella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, in diretta a TgCom24: "Sulla questione di Johnson&Johnson è un film già visto, anche Astrazeneca ha avuto lo stesso percorso ma i vaccini sono sicuri, non dobbiamo farci allarmare da queste procedure. Nella sostanza i casi di Johnson&Johnson sono numericamente inferiori a quelli di Astrazeneca".

6 casi di trombosi su 7 milioni di somministrazioni

"La scelta statunitense è precauzionale e quella di J&J è anch'essa precauzionale. Il nostro auspicio è quello di poter sciogliere la più presto quei nodi per usare anche questo vaccino che sarebbe il quarto", ha ribadito Roberto Speranza da Bruno Vespa. Per il momento nessun Paese europeo ha ancora somministrato questo vaccino ma lo stop potrebbe essere questione di pochi giorni: "C'è stata una scelta, nelle ore immediatamente successive al pronunciamento dell'agenzia regolatoria statunitense, della stessa azienda. E' proprio Johnson&Johnson che ha scelto di rinviare, per un tempo limitato chiaramente, l'immissione in commercio in tutti i Paesi europei di questo vaccino". Sono stati 6 casi di trombosi, tutti in donne under 60, ma su oltre 7 milioni di somministrazioni, a far scattare il blocco preventivo. "Rispetto alla scelta fatta dagli Stati Uniti, l'azienda ha scelto di non immettere sul mercato immediatamente il vaccino in Europa e di fare prima i controlli sui dati americani", ha concluso Roberto Speranza.

Le riaperture in Italia

Il ministro della Salute si è espresso anche sule prossime riaperture: "Credo sia lecito aspettarsele per maggio ma verificheremo giorno dopo giorno". Speranza ha poi aggiunto: "La volontà di tutto il governo va nella direzione di verificare i dati settimana per settimana e costruire una modalità che ci consenta di far ripartire le attività ma senza correre rischi. Ripartire in sicurezza". C'è la possibilità per i ristoranti di tenere aperto anche alla sera: "Anche questo dipenderà dai dati. L'ipotesi di lavorare solo sull'aperto personalmente mi convince molto, poi dovremo confrontarci con i nostri scienziati e i tecnici in sede di Governo".

A TgCom24, anche Mariastella Gelmini ha fissato lo stesso termine temporale per il ritorno a una quasi normalità: "Maggio sarà il mese delle riaperture di tutte le attività economiche.

Non dobbiamo deragliare all'ultimo miglio e non dobbiamo essere troppo pessimisti, dobbiamo essere fiduciosi. Tutti i ministeri sono al lavoro per i protocolli per far ripartire anche gli eventi, le fiere e il turismo".

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