Salvini pronto a sgomberare i rom (abusivi) del Tevere

Dopo le operazioni al River Village, il numero uno del Viminale rilancia. Nel mirino di Salvini ci sarebbero gli insedimanti sorti lungo le sponde del Tevere

Salvini pronto a sgomberare i rom (abusivi) del Tevere

Una folgorazione sulla via del Viminale. Sembra proprio che l’incontro con il ministro dell’Interno Matteo Salvini abbia dato una scossa alla sindaca grillina che, negli ultimi 24 mesi, era caduta vittima di un sortilegio: l’indolenza. Nel frattempo, Roma si è anche conquistata la maglia nera di città dove svettano il maggior numero di campi rom dello Stivale. Ma le cose potrebbero cambiare. Dopo la comunione d’intenti che ha portato allo sgombero del River Village di via della Tenuta Piccirilli, sembra che Salvini stia pensando al rilancio. Non a caso, stando a quello che scrive Il Messaggero, avrebbe definito le operazioni effettuate in quel di via Tiberina come “un debutto”. E Virginia Raggi che grazie al sostegno del Viminale è riuscita finalmente a risolvere il “pasticciaccio” River non può che dare disco verde.

Nella Capitale svettano ben 17 insediamenti, di cui solo 6 sono regolamentari. Tutti gli altri, in gergo, vengono definiti “tollerati”. Non certo dai residenti che, quotidianamente, si riempiono i polmoni dei veleni che sprigionano i roghi tossici, bensì dalle istituzioni che provvedono a rifornirli di acqua ed elettricità.

A questi, poi, va aggiunta la piaga dei mini-insediamenti abusivi che puntellano i quattro angoli dell’Urbe. Ogni giorno c’è una novità ed i quartieri romani cambiano continuamente fisionomia. Ad esempio, una delle ultime scoperte risale all’inizio del mese, si tratta della mini-favela cresciuta al di là del canneto della Riserva Naturale Tenuta dei Massimi, a due passi dallo snodo ferroviario di Muratella e a qualche centinaia di metri dal “villaggio della solidarietà” di via Luigi Candoni. Spostandoci dal quadrante sud-ovest a quello est, gli accampamenti fuorilegge spuntano come funghi, tanto che i residenti si sentono letteralmente “accerchiati”. E andando verso sud la situazione non migliora. Lungo gli argini dove dovrebbe trovare collocazione (forse in inverno?) la spiaggia della Raggi, la vegetazione selvaggia offre riparo a decine e decine di nomadi. E proprio da lì, stando a quello che filtra da piazza del Viminale, inizieranno gli interventi di bonifica. Il lavoro da fare è tanto.

Andando a tirare le somme, infatti, sarebbero circa 300 gli accampamenti totalmente abusivi di Roma che si vanno ad aggiungere ai campi ufficiali ed a quelli “tollerati” dall’amministrazione e mal sopportati dai cittadini. E in questo sottobosco di vecchie roulotte e tetti di lamiera vivono almeno 2mila persone. Non piacerà al Piddì, ma oggi sono parecchi i romani speranzosi che il “modello River” possa fare scuola.

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