Scabbia, rivolte e morti: il dramma degli sbarchi

Nuova strage in mare: si temono 40 morti nel Mediterraneo. Tra Pozzallo e Augusta 250 malati di scabbia. Rivolta a Vercelli

Scabbia, rivolte e morti: il dramma degli sbarchi

La situazione si fa sempre più esplosiva. Solo nello scorso fine settimana sono sbarcati altri 5.800 clandestini che si vanno a incrementare le statistiche di un anno, il 2015, già segnato dall'immigrazione di massa. E, mentre alcuni dei 194 superstiti, sbarcati a Catania da una nave mercantile, fanno sapere che una quarantina di disperati sarebbero annegati dopo essere cadute in acqua da un gommone, in Italia i centri di prima accoglienza dichiarano lo stato di emergenza. Tra gli ultimi arrivati, smistati tra il centro di Pozzallo e la tendopoli di Augusta, ci sono oltre 250 stranieri affetti da scabbia. Altri ventisei extracomunitari, ospitati in un centro d’accoglienza di Albano, hanno protestato davanti a Prefettura e Questura di Vercelli. "Non abbiamo il wifi per comunicare con la nostra famiglia, ci manca la tv e l’acqua calda - le loro richieste - abbiamo solo un bagno per ventisei persone".

Proseguono senza sosta gli sbarchi anche a Pozzallo, Trapani, Crotone e Salerno. "L’anno scorso ne sono arrivati quasi 30mila, quest’anno già quasi 3.500, contro i 2mila dello stesso periodo del 2014", ha riferito il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna in audizione davanti alla commissione Affari costituzionali del Senato. In 369 sono arrivati nel porto della provincia di Ragusa a bordo della nave "Phoenix", battente bandiera maltese e messa al servizio di Medici senza frontiere. Tra questi ci sono quasi cento i casi di scabbia segnalati dai sanitari, mentre una bambina con febbre è stata portata in ospedale insieme a otto donne in gravidanza e quattro uomini. Oltre 150 di clandestini sono ricoverati nella tendopoli di Augusta perché affetti da scabbia e varicella. Fanno parte del gruppo di 675 eritrei sbarcati ieri mattina con la nave militare "Vega" al porto commerciale di Augusta. E ancora: a Trapani sono sbarcate altre 104 persone, provenienti da Gambia, Senegal e Nigeria che saranno trasferite in pullman nei centri di accoglienza in Umbria. Ci sono anche quattro donne incinte e 23 minori fra i 211 immigrati approdati al porto di Crotone, a bordo della petroliera "Prince I" battente bandiera panamense. I clandestini, tutti provenienti dall’Africa sub sahariana, sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia, mentre andavano alla deriva a bordo di due gommoni. Nel gruppo anche tre cadaveri (due donne e un uomo) che sono stati portati a terra per primi. Dei 211 immigrati cento verranno trasferiti a Bologna, mentre i 23 minori sono stati affidati alla Croce rossa che li sistemerà provvisoriamente all’interno di una palestra cittadina. Il restante gruppo è stato condotto con i mezzi della Misericordia nel centro di accoglienza di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto.

Al porto molo Manfredi del porto di Salerno è attraccata la nave Bettica della Marina Militare con 652 immigrati recuperati al largo del Canale di Sicilia. Tra i profughi sbarcati si segnalano 149 casi di scabbia, nove donne in stato di gravidanza e una colta da doglie che è stata trasferita in ambulanza all’ospedale Ruggi.

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