Il tempo è finito e Nello Musumeci, governatore della Regione Sicilia, a questo punto è pronto a ricorrere ai giudici. Anche perché, l’ultimatum è scaduto a mezzanotte e, come asserito dal presidente, "a questo provvedimento non si è arrivati senza parlare prima più volte con il Viminale. Non sono così sprovveduto. Ma la tensione in Sicilia sta crescendo. Alla scadenza delle 48 ore gli hotspot non sono stati liberati dalle forze dell'ordine...”.
"Governo arrogante"
Musumeci ha detto di capire che vi possono essere dei problemi organizzativi e di logistici, dato che i migranti da qualche parte devono venire trasferiti, ma si sarebbe aspettato che Roma contattasse la Regione. Magari per chiedere del tempo in più, anche 8-10 giorni, per poter decidere qualcosa. Invece niente. Anzi, chi governa ha preferito “il silenzio, l'arroganza, il mostrare i muscoli" ha detto Musumeci a Skytg24.
La sua ordinanza prevedeva infatti che la scorsa mezzanotte gli hotspot e i centri di accoglienza venissero sgomberati. Così invece non è stato. Adesso il governatore è pronto a prendere provvedimenti e a ricorrere ai giudici. Lo aveva già annunciato nella giornata di ieri. Fino oggi ha aspettato un segno dal governo, anche solo una richiesta di proroga, sulla quale non avrebbe probabilmente fatto obiezioni. Ma Palazzo Chigi ha preferito tacere. Silenzio assoluto da 48 ore. L’ultimo colloquio risale a otto giorni fa, con la ministra degli Interni Luciana Lamorgese. Con la quale Musumeci ha spiegato di aver parlato più volte, dando tutta la disponibilità possibile. “Lamorgese invita alla collaborazione e ad avere pazienza, ma come si fa ad avere pazienza di fronte a un'emergenza strutturata? In Sicilia il problema sbarchi esiste da otto o nove anni. Siamo all'emergenza nell'emergenza. Sono convinto che sia davvero impossibile non raccogliere non solo il grido d'allarme che arriva dal presidente della Regione ma dai sindaci grillini, del Pd e del centrosinistra" ha concluso il governatore.
"Il nostro team svuota Pozzallo"
Il governatore è quindi pronto a far da solo. Già da stamattina. "A quanto apprendo, si è iniziato a svuotare l'hotspot di Pozzallo, dove alle 11 arriverà il nostro team per esaminare l'idoneità dei locali", ha detto Musumeci in un post sulle sue pagine social, "I ricorsi notificati a mezzo stampa non producono effetti. Ma alzare la voce, a tutela della salute pubblica, evidentemente sì. Vedremo se in qualche giorno si ristabilirà la legalità".
Musumeci si rivolgerà alla magistratura
L’allarme era già stato lanciato lo scorso marzo ma è stato ignorato da chi guida l’Italia. Il presidente della Regione Sicilia aveva sottolineato che non vi era alcuna volontà di scontro con il governo centrale, verso il quale è stato sempre usato ripetto. Lo stesso però non sembra aver fatto Palazzo Chigi che ha invece avuto atteggiamenti arroganti e superficiali. "Abbiamo solo rivendicato il diritto di tutelare il diritto alla salute dei siciliani, di chi si trova in Sicilia, i milioni di turisti, e dei migranti ammassati negli hotspot.
Da Roma è arrivato solo il silenzio davanti alle nostre sollecitazioni e a numeri impressionanti degli arrivi di migranti" ha aggiunto. Tra qualche ora la Regione si rivolgerà alla magistratura. Adesso il tempo è finito. E con lui anche la pazienza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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