Scontro fra treni, per il risarcimento serve il biglietto convalidato

Chi è rimasto ferito nell'incidente ferroviario del 12 luglio scorso e i parenti di chi purtroppo non ce l'ha fatta hanno denunciato la società che si occupa dei risarcimenti di chiedere, ingiustamente, il biglietto di quel terribile giorno

Scontro fra treni, per il risarcimento serve il biglietto convalidato

"Per ricevere il risarcimento serve il biglietto di viaggio": con queste parole i sopravvissuti al tragico incidente ferroviario del 12 luglio scorso denunciano un iter burocratico considerato, sotto certi aspetti, assurdo.

Due mesi fa l'incidente che è costato la vita a 23 persone e tantissime altre sono rimaste ferite, ora l'incredibile beffa. Sì proprio così perché i parenti delle vittime e chi è sopravvissuto se vuole essere risarcito deve presentare il biglietto del treno di quel giorno, regolarmente convalidato . Questo significa che tutti quelli che hanno perso un membro della famiglia, subito dopo l'incidente, avrebbero dovuto pensare non tanto a piangere il proprio caro, ma a scavare tra le macerie per cercare il biglietto timbrato.

Un'assurdità pensano tutti quelli che sono coinvolti in questa vicenda. Invece, la burocrazia vuole e pretende questo. Ma perché si è arrivati a tanto? Come al solito, per i tantissimi episodi di sciacallaggio che si sono verificati subito dopo l'incidente. Come riporta Repubblica, infatti, nei giorni successivi allo schianto, in molti si sono presentati negli uffici con alcuni documenti compilati per testimoniare di essere stati presenti su uno dei due treni nel momento dello schianto.

Per questo motivo, per cercare di ridurre questa attività vergognosa Spada, la società incaricata da Ferrotramviaria per seguire gli sviluppi assicurativi, ha chiesto anche il biglietto di quel giorno. Ovviamente, i parenti di chi quella mattina ha visto morire un suo caro non ci sta e trovano "fuori dal mondo" questa richiesta.

Per questo, proprio alcuni sopravvissuti hanno voluto denunciare questa vicenda. "Si vocifera - spiega Giuseppe Castellano che in quel terribile incidente ha perso il padre - che nei giorni successivi all'incidente alcune persone che non erano sul treno siano andate in ospedale per farsi refertare ferite procurate durante l'incidente ferroviario. Una forma di sciacallaggio che spiegherebbe la motivazione della richiesta, se non squallida, certamente cinica, relativa al titolo di viaggio".

Ma la Spada, vedendosi addossare una serie di critiche, ha voluto far chiarezza e ha diffuso una nota nella quale spiega meglio l'iter per il risarcimento. "La presentazione del titolo di viaggio non deve essere considerata come 'conditio sine qua non' per accedere al risarcimento. Il criterio che ci guida nel nostro operato - chiarisce la società - è un altro: dobbiamo tutelare chi era sui convogli ferroviari evitando possibili abusi; quindi la mancanza del biglietto è ovviamente superata dalla presentazione di altri elementi che comprovino la presenza del reclamante sui detti convogli al momento dell'evento (certificati di ricovero, primo soccorso sul posto, assistenza medica: tutti peraltro richiesti con la stessa nostra comunicazione)".

"Ci auguriamo pertanto -

conclude Spada - che la presente nota possa definitivamente chiarire gli esatti termini della vicenda, poiché è nostra intenzione fornire la migliore assistenza e tutela a tutte le vittime di questo tragico evento".

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