Frontale tra due treni a Bari: 27 morti estratti dalle lamiere

Viaggiavano a 106 chilometri orari tra Corato e Andria Dei feriti 18 in gravi condizioni, 6 in prognosi riservata

Frontale tra due treni a Bari: 27 morti estratti dalle lamiere

Li cercano dentro, tra i vagoni, tra le lamiere gialle e blu ormai accartocciate in un unico groviglio di rottami che emana ancora fumo e pare annunciare la tragedia; li cercano anche fuori, a decine di metri di distanza, tra gli ulivi che si perdono a vista d'occhio oltre i muretti a secco, in questa distesa di terra rosso fuoco martellata dal sole e diventata all'improvviso un enorme campo macchiato di morte e bagnato da lacrime di dolore e rabbia. Così, a distanza di diverse ore dallo scontro, i vigili del fuoco tentano di rintracciare i passeggeri: quelli sfuggiti al disastro e quelli che invece non ce l'hanno fatta, i superstiti e le vittime della collisione tra due treni della società Ferrotramviaria sulla linea Bari Nord, nel tratto a binario unico tra Andria e Corato. Tutt'attorno, al di là dei nastri bianchi e rossi stesi da carabinieri e polizia per delimitare l'area, ci sono i parenti dei passeggeri che aspettano notizie o almeno un cenno, uno sguardo a cui aggrapparsi, qualcosa che possa regalare un lampo di speranza nel drammatico buio di una mattinata tragica: si abbracciano mentre il ronzio dell'elicottero si mescola al rumore della pala meccanica che sposta le carrozze come fossero pezzi abbandonati di un vecchio modellino distrutto, non parlano mentre viene montato un grande tendone dove si allestisce un ospedale di emergenza, restano lì per ore e ore mentre le prime bare di legno vengono adagiate vicino agli alberi.

Alla fine, dopo una lunga mattinata scandita da ipotesi e ricostruzioni ancora da verificare, si contano 27 morti e 50 feriti: 18 sono in gravi condizioni, sei in prognosi riservata. Erano tutti a bordo di quei due treni che intorno alle 11 si sono scontrati nel cuore della campagna pugliese, tra Andria e Corato, al limite della provincia di Bari. È stato un impatto frontale, avvenuto quando i convogli viaggiavano a 106 chilometri orari ed erano appena usciti da una curva. Forse è stato un guasto al sistema di controllo, forse un errore umano, un via libera che non sarebbe mai dovuto partire. Fatto sta che i treni hanno cominciato quella corsa mortale, fino al momento dello scontro: le lamiere sono volate per decine di metri, come rivelano i detriti sparpagliati dappertutto: sono rimaste integre solo le vetture di coda, quelle di testa si sono polverizzate e trasformate in un ammasso di rottami in parte adagiati di traverso; poi il fumo che ha offuscato un sole rovente, le invocazioni di aiuto di chi è rimasto incastrato, le urla di chi cercava i parenti e gli amici dispersi.

A quell'ora i treni non erano strapieni, ma a bordo c'era comunque tanta gente: famiglie con bambini, studenti universitari, alcuni chiacchieravano, altri ascoltavano la musica mentre questa piatta fetta delle campagne di Puglia scorreva veloce oltre i finestrini: sono stati tutti sorpresi all'improvviso da quel tragico attimo che ha sbriciolato i vagoni. I soccorritori sono giunti sul posto con grande difficoltà, si sono fatti largo in un labirinto di viottoli sterrati che spuntano all'improvviso tra i muretti a secco e si inoltrano tra gli ulivi. A quel punto è cominciata una lunga, drammatica, feroce corsa contro il tempo: i vigili del fuoco hanno raccolto i lamenti dei feriti, molti erano incastrati e si sono messi subito al lavoro per liberarli; poi li hanno trasportati fuori, dove medici e infermieri del 118 hanno distribuito acqua e prestato le prime cure nell'ospedale da campo.

Nel frattempo sono arrivati polizia e carabinieri, che hanno avviato i sopralluoghi nei dintorni seguendo le tracce della tragedia: una scarpa, un telefono, una borsa, gli oggetti persi dai passeggeri; le forze dell'ordine hanno utilizzato anche i cani alla ricerca di eventuali dispersi mentre tanta gente correva al palazzetto dello sport di Andria, dove è stato allestito un centro informazioni per i parenti. La Procura di Trani ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario a carico di ignoti.

Alle indagini partecipa una task force speciale della Polfer, che si è già occupata del disastro di Viareggio del 2009. Intanto, in Puglia è scattata la gara di solidarietà: decine di persone si sono riversate al Policlinico di Bari e negli altri ospedali della provincia, tutti in coda per donare il sangue per i feriti.

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