C'è passato e passato. Abiura e abiura. Totalitarismo e totalitarismo. In Italia, la doppia morale vale sempre. Alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ogni giorno viene chiesto di condannare o rinnegare qualcosa, come se fosse una fiancheggiatrice di fascisti e nazisti. Rinneghi Mussolini. Rinneghi il fascismo. Condanni la Shoah. Condanni l'antisemitismo. Il bello, si fa per dire, è che quando lo fa, e lo fa spesso, non basta mai. Sabato scorso, Giorno della Memoria, Meloni ha detto: «La malvagità del disegno criminale nazifascista e la vergogna delle leggi razziali del 1938 non cadano nell'oblio». Questa dichiarazione, per niente equivoca o reticente, è stata bollata da Repubblica come «un passetto» nella giusta direzione. La netta condanna, per la sinistra, deve essere ridotta a «passetto» perché un passo intero metterebbe la Meloni fuori dalla portata dell'accusa di revanscismo e di nostalgismo. Accusa capziosa, nel caso della presidente del Consiglio che sta recuperando alla democrazia anche la destra un tempo autoritaria. Chi tormenta la Meloni ha forse le carte in regola per attribuire attestati di fedeltà alla democrazia? Per niente. A sinistra siamo ancora fermi alla distinzione tra socialismo e socialismo reale. Insomma, il socialismo era una bella idea, ma realizzata male. Non è vero: l'idea implicava coercizione e schiavismo. Qualcuno ha mai chiesto di rinnegare il socialismo ai papaveri post comunisti o alla casta dei giornalisti di sinistra? Non vale, come risposta, separare le criminali responsabilità sovietiche da quelle italiane. Infatti, la svolta democratica fu ordinata da Stalin a Togliatti e il Pci campò nel dopoguerra grazie ai soldi sporchi del sangue dei prigionieri morti nei Gulag. Infine, un'ultima osservazione: perché chiedere di condannare l'antisemitismo solo alla Meloni proprio in un momento nel quale le piazze rigurgitano di manifestanti che denunciano la «strage di Gaza» senza aver denunciato il massacro di ebrei perpetrato da Hamas nell'attacco del 7 ottobre? Chiedano anche a chi brucia la bandiera di Israele cosa pensa degli ebrei in generale.
Chiedano ai loro compagni di partito, chiedano ai loro alleati, a volte l'antisemitismo si nasconde dove non penseresti e, comunque, già che ci siamo, i sedicenti custodi della memoria si ricordino qualche volta anche dei pogrom del dittatore Stalin.
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