Un parroco ha pubblicato, su un app di incontri gay, un selfie compromettente, in cui appare nudo in sacrestia. Ovviamente, come è facile intuire, è scoppiato un finimondo.
Soprattutto quando quella foto hot è stata inviata a uno dei fedeli della parrocchia, per poi passare con effetto domino da smartphone a smartphone. È esplosa, veemente, la protesta dei genitori dei bambini che frequentano quell’oratorio in provincia di Bergamo: il sacerdote, come racconta Il Messaggero, è stato convocato subito per un chiarimento, ma ha negato tutto, sostenendo che quell’immagine altro non era che un mero fotomontaggio.
Il selfie osé
Uno dei parrocchiani si è rivolto alla polizia postale mostrando agli agenti la foto in questione, con la volontà di sporgere denuncia. Questa, però, non è stata accolta perché non è stato ravvisato – almeno per il momento – alcun tipo di reato. È scattata allora la convocazione in curia. “È vero, abbiamo convocato il parroco e l’abbiamo sentito. Ci ha assicurato che si tratta di un fotomontaggio e tramite il suo avvocato sta lavorando per dimostrarlo”, conferma al Giornale di Treviglio il segretario generale della diocesi, monsignor Giulio Dalla Vite.
Il prete si è rivolto ai carabinieri per denunciare quella che ritiene essere un’azione deliberatamente costruita a tavolino per danneggiarlo.
“Valuteremo in seguito la formalizzazione di eventuali denunce per diffamazione”, anticipa il segretario generale. Ma sarebbero diverse le immagini comparse sulla applicazioni per incontri e il clima, in quella parrocchia, preannuncia ulteriori sviluppi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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