È una decisione che va di fatto contro la legislazione attuale quella annunciata dal sindaco di Torino, Chiara Appendino, che in un post su facebook ha spiegato che da oggi la municipalità del capoluogo accoglierà la registrazione dei figli di coppie gay nati all'estero o in Italia.
Una novità che scaturisce da una serie di questioni sollevate nell'ultimo periodo, inclusa quella della consigliera Pd Chiara Foglietta, che all'anagrafe per registrare il figlio Niccolò Pietro, nato il 13 aprile, si è vista rispondere dall'anagrafe che era impossibile riconoscerlo come figlio di due donne: suo e della compagna Micaela Ghisleni.
L'anagrafe torinese ha agito seguendo le indicazioni di Roma e chiedendo alle due donne di dichiarare che il bambino era figlio soltanto di una di loro, frutto di "un'unione naturale con un uomo". Ed è stata la polemica che ne è derivata a far muovere il sindaco del Movimento 5 Stelle.
"Per la prima volta la Città di Torino si trova dinnanzi a casi inediti di nuove forme di genitorialità che richiedono del tutto legittimamente il riconoscimento di quella che per loro è una famiglia, intesa come luogo fisico ed emotivo in cui due o più persone si amano e costruiscono insieme il futuro proprio e dei propri figli", ha scritto l'Appendino su Facebook.
"Da mesi - ha aggiunto - stiamo cercando una soluzione compatibile con la normativa vigente. Dopodiché la nostra volontà è chiara e procederemo anche forzando la mano, con l'auspicio di aprire un dibattito nel Paese in tema di diritti quanto mai urgente".
Chiaro il messaggio del sindaco: serve una nuova legge. "La nostra posizione politica è chiarissima.
Lo è sin da quando all'inizio del nostro mandato, insieme all’Assessore ai Diritti, Marco Alessandro Giusta, abbiamo dato un segnale scegliendo di cambiare la forma stessa degli atti del Comune, modificando nei dispositivi il termine 'famiglia' con il plurale 'famiglie'”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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