L’allarme sicurezza negli ospedali italiani sta diventando sempre più un problema. Troppe le sale d’attesa e i reparti presi di mira da pazienti e loro parenti che si lamentano dei tempi di attesa o di richieste non soddisfatte immediatamente, senza rendersi conto di non essere i soli ad avere bisogno. Ultimamente le lamentele si trasformano in violente aggressioni e insulti verso medici, infermieri e personale. In particolar modo l'allarme, per la situazione registrata nelle strutture che fanno parte dell’Asst di Desenzano, ha portato la direzione a prendere provvedimenti a riguardo.
Il mese scorso il pronto soccorso di Manerbio è stato lo scenario di un violento pestaggio ai danni di un medico da parte del fidanzato di una paziente. Come se non bastasse, nel medesimo momento, è avvenuto un altro increscioso fatto a Desenzano dove, come ha spiegato Carmelo Scarcella, direttore generale di Asst del Garda, “Una banda di rom ha addirittura occupato il reparto, pretendendo la massima priorità di cura per un componente del clan”. In entrambe le situazioni sono dovuti intervenire i carabinieri.
Secondo quanto emerso, dal 2016 al 2019, ci sarebbero stati 56 episodi di insulti e minacce e 60 aggressioni fisiche. Senza contare gli atti vandalici e i furti commessi. Scarcella ha sottolineato durante una conferenza stampa “Stiamo affrontando un fenomeno sempre più preoccupante che non riguarda solo il pronto soccorso. Ma anche i servizi psichiatrici e sulle dipendenze, perfino gli sportelli di scelta e revoca, soprattutto nei giorni di massimo affluenza per il rinnovo delle esenzioni, reazioni violente per i tempi di attesa o le richieste non soddisfatte”.
L’aumento è impressionante: nel 2016 vi erano state 14 intemperanze verbali e 9 aggressioni fisiche, nei primi mesi del 2019 si contano già 28 aggressioni verbali e 15 fisiche. Di queste, dieci tra Desenzano e Lonato, dieci a Gavardo e Salò, e 23 tra Manerbio e Leno. A fronte di questi dati allarmanti, si è reso quindi necessario un intervento aziendale di sicurezza che entrerà a pieno regime nel giro di un paio d’anni. Il prefetto Attilio Visconti è andato in visita a Desenzano, dove ha redatto il Piano con la dirigenza di Asst.
Sarà un Security manager a occuparsi di coordinare le operazioni necessarie per i vari interventi. In previsione ci sono degli investimenti nella videosorveglianza, nel controllo delle strutture e dei loro accessi. Oltre a corsi specifici rivolti al personale, per riuscire a far fronte a eventuali situazioni di pericolo, collaborando con le associazioni di volontari. L’idea sarebbe anche quella di poter contare su un servizio di vigilanza, almeno durante i fine settimana e il periodo estivo, quando le strutture vengono prese d’assalto.
Sarebbe di mezzo milione di euro il capitale da investire nei prossimi tre anni nel fattore sicurezza. Scarcella ha comunque voluto ringraziare tutte le Forze dell’ordine che quotidianamente lavorano, e anche per la loro futura partecipazione ai corsi di formazione del personale.
Un altro problema da non sottovalutare riguarda i clochard che spesso occupano gli ospedali e usufruiscono dei bagni. Per il momento non è in previsione nessun drastico intervento ma, come ha detto Scarcella, è comunque un problema che deve essere segnalato e affrontato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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