Sindaco Pd non chiude la moschea di Lady Jihad: "È come un oratorio"

Benigno Calvi, sindaco di Inzago eletto con il centrosinistra, si è opposto alla richiesta della Lega di mettere i sigilli alla moschea

Sindaco Pd non chiude la moschea di Lady Jihad: "È come un oratorio"

Non vuole chiudere la moschea dove andava a pregare Sergio Sergio, il padre di Maria Giulia Sergio la jihadista andata in Siria ad arruolarsi per l'Isis.

Sergio Sergio si è convertito all'islam radicale insieme alla moglie e alla figlia Marianna, e ha frequentato la moschea di Inzago. Mentre la Lega Nord, per bocca di Roberto Maroni, chiede la chiusura dei luoghi di culto islamico, Benigno Calvi, sindaco di Inzago, non vuole chiudere la moschea.

Il segretario milanese della Lega Nord, Alessandro Morelli ha detto a Repubblica: "Quella del sindaco - afferma - è una scelta scandalosa, presa per ignoranza. Paragonare un centro islamico frequentato da terroristi a un oratorio è inaccettabile". Il centro islamico, infatti, era finito al centro di una interrogazione parlamentare perché considerata una "moschea abusiva, priva di autorizzazioni". Ma il sindaco Calvi ha poi risposto: "Dopo sei mesi di verifiche da parte della polizia locale e dei vigili del fuoco, possiamo affermare che non si tratta di un luogo di culto, ma di uno spazio dove vengono organizzate attività sociali, paragonabile a un oratorio cristiano".

Insomma, secondo l'amministrazione di centrosinistra quello è solo un centro

culturale, una specie di "oratorio". Ma la vicenda di "Lady Jihad" avrebbe chiesto, almeno, una riflessione maggiore. Considerando che quella famiglia che frequentava "l'oratorio" voleva combattere per l'Isis.

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