"Sisma magnitudo 7.0? Noi sindaci lasciati soli"

Il sindaco di Leonessa (Rieti), Paolo Trancassini, attacca il sistema dell'emergenza post sisma: "Non sappiamo cosa rispondere ai nostri cittadini"

"Sisma magnitudo 7.0? Noi sindaci lasciati soli"

Non si fermano le polemiche sulla gestione dell'emergenza in Abruzzo, Umbria e Lazio. Al dramma delle continue scosse di terremoto che perdurano dal 24 agosto, si è aggiunto l'allarme lanciato dalla Commissione Grandi Rischi. Secondo i tecnici della più importante commissione italiana, infatti, ci sono alcune possibilità che nei prossimi giorni possa verificarsi un sisma drammatico di magnitudo 7. Una catastrofe.

I cittadini, giustamente, sono allarmati. E i sindaci non riescono a gestire l'emergenza passata e quella (possibile) futura. L'ennesima dimostrazione che qualcosa non funziona nella linea di comando della Protezione Civile guidata da Fabrizio Curcio. L'ultima denuncia viene dal sindaco di Leonessa (Rieti), Paolo Trancassini: "Il problema è poter dare delle risposte ai cittadini - dice il primo cittadino - Le telefonate che sto ricevendo sono del tenore: 'Ho sentito di un possibile terremoto magnitudo 7, posso stare a casa? Dove vado?'. Io sono in presenza di un terremoto passato e di un ipotetico terremoto devastante futuro e mentre sto organizzando rispetto a quello passato, faccio fatica a farlo rispetto a un evento futuro: non si possono lasciare i sindaci soli davanti a questo".

Intanto il sindaco ha chiuso le scuole in via precauzionale. "Ho inviato una nota al presidente Gentiloni, al commissario Errani e al capo della Protezione civile Curcio in cui chiedo lumi su direttive da impartire alla popolazione a seguito dell'allarme della commissione Grandi Rischi - prosegue il primo cittadino - Se l'organo scientifico deputato più importante della nostra nazione lancia un avviso di pericolo per terremoti di magnitudo fino a 7, ossia trenta volta la potenza distruttiva del terremoto di Amatrice, mi aspetto che ci si dica anche cosa dobbiamo fare". Al momento la macchina della Protezione Civile, del governo e del commissario straordinario alla ricostruzione Vasco Errani pare essersi inceppata. "Non basta dire che dobbiamo evitare il panico - aggiunge il sindaco - La popolazione vive nel panico da mesi, questo finisce per gettare la popolazione ancora più nel panico e la gente si rivolge al sindaco".

Poi conclude: "Noi siamo abituati ad essere attenzionati in tutti i modi: sta passando il principio che, a qualsiasi ente, basta mandare un fax al sindaco e ha risolto il problema - conclude - Se può accadere con una nevicata e un temporale lo sopportiamo, ma non può accadere con i terremoti"

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