La stazione spaziale rientra nella notte tra Pasqua e Pasquetta

L'ultimo aggiornamento sul rientro nell'atmosfera della stazione spaziale cinese

La stazione spaziale rientra nella notte tra Pasqua e Pasquetta

È ora indicato approssimativamente alle 00,34 italiane nella notte tra domani, domenica di Pasqua, e il lunedì di Pasquetta il rientro nell’atmosfera terrestre della stazione spaziale cinese Tiangong 1, lanciata nel 2011 dal centro spaziale di Jiuquan, nel deserto di Gobi, e da tempo fuori controllo nella fase finale della sua esistenza. È quanto emerso nel corso del punto stampa tenuto questa sera presso il Dipartimento nazionale della Protezione civile e a cui hanno preso parte il Capo del Dipartimento, Angelo Borrelli, e il Direttore dell’Ufficio Emergenze, Luigi D’Angelo, oltre ai referenti dell’Agenzia Spaziale Italiana. È indicato un margine di incertezza più o meno 5 ore con confidenza (cioè intervalli di probabilità) 80%, margine che raddoppia (quindi più o meno 10 ore su quella indicata) con intervallo di confidenza al 95%, cioè più attendibile.

Quanto alle finestre temporali di rischio per l’Italia, ne sono state indicate quattro: la prima con rientro tra le 04,25 e 04,55 ora italiana; la seconda tra le 05,58 e le 06,58; la terza tra le 07,30 e le 08,00; la quarta tra le 09.02 e le 09,32 di lunedì, tutte sempre ora italiana e su diverse porzioni del territorio. Dire probabilità o finestre di rischio equivale a dire orbite, cioè i passaggi che la stazione spaziale cinese fa sorvolando - in avvicinamento - la Terra. La eventuale dispersione fuori traccia di detriti potrebbe avvenire su una fascia ridimensionata a più/meno 120 km rispetto alla precedente valutazione. La probabilità d’impatto al suolo - la cosiddetta ’casualty expectancy’ - a livello mondiale resta contenuta tra le latitudini inizialmente indicate: 44 N e 44 S. Può anche accadere che la rete di sistemi radar di più agenzie spaziali europee, asiatiche e statunitense che stanno seguendo il rientro della stazione spaziale possano ’perderè il contatto e quindi non accorgersi dell’eventuale caduta da qualche parte diversa dalle terre emerse o comunque terre dove sia poi possibile accorgersi della presenza di detriti, assolutamente da non toccare perchè potrebbero ancora contenere sostanze contaminanti e pericolose, e quindi solo personale altamente specializzato e adeguatamente protetto potrebbe farsi carico del recupero.

Ci sono infatti intervalli anche lunghi di ore successivi a tre-quattro orbite e durante i quali i radar non possono tenere d’occhio la stazione. E magari accade che proprio allora c’è il fine corsa della Tiangong 1. E il mistero su che fine abbia fatto potrebbe durare anche un bel pò.

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