Vuoi essere regolarmente assunto dall’azienda? Paga. Vuoi mantenere il posto di lavoro? Paga ancora.
Erano queste le richieste che due cittadini del Bangladesh addetti alla selezione del personale per una società che si occupa delle manutenzioni stradali facevano a coloro che si presentavano in cerca di un’occupazione.
Per poter firmare un regolare contratto, i due bengalesi obbligavano i lavoratori a versare loro una somma forfettaria variabile tra 300 e 1000 euro. E non era finita. Perché anche dopo l’assunzione, se volevano tenersi il proprio posto, gli operai dovevano sborsare a cadenza mensile ulteriore denaro, nell’ordine del 40 per cento della retribuzione.
Ma gli uomini originari del paese asiatico, 50 anni l’uno, 25 l’altro, sono stati scoperti.
Le indagini, condotte dagli investigatori del Commissariato di Polizia di Gallarate, in provincia di Varese, e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio, sono iniziate la scorsa primavera e hanno messo in luce la condotta che i due, in concorso tra loro e nella loro qualità di addetti alla selezione del personale, mettevano in atto.
Contemporaneamente e con il supporto degli Ispettori del Lavoro di Varese, si è proceduto alla perquisizione della sede della società acquisendo materiale probatorio, ora al vaglio, al fine di verificare tutti gli aspetti e le procedure seguite nelle assunzioni e il rispetto degli
adempimenti di legge.Ieri gli agenti hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip di Busto: il duo infatti è ritenuto responsabile di estorsione.
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