Ancora fuori di sè a causa del ritiro della patente e del sequestro della propria auto ad opera dei carabinieri della stazione di Ponte in Valtellina (comune in provincia di Sondrio), si è presentato in caserma qualche ora dopo i fatti ed ha puntato una pistola carica alla testa di uno dei militari che gli aveva appena aperto la porta.
Protagonista in negativo dell'incresciosa vicenda un pregiudicato 47enne residente a Ponte in Valtellina, un frontaliere, dato che lavora in Svizzera.
Come riferito dalla stampa locale, i fatti si sono verificati durante il pomeriggio di ieri, giovedì 6 febbraio. Impegnati in un'operazione di pattugliamento del territorio, i carabinieri del comando locale hanno rivolto la propria attenzione nei confronti di una vettura con targa svizzera, nelle vicinanze della quale stavano chiaccherando due uomini, noti alle autorità per alcuni precedenti di polizia.
Quando hanno nuovamente incrociato la medesima vettura, poco più avanti, gli uomini dell'Arma hanno deciso di fermarla e sottoporre il conducente e proprietario a delle verifiche, rese ancora più necessarie dal suo evidente stato di ebbrezza.
I sospetti dei militari hanno avuto conferma a conclusione dell'alcoltest, che ha rilevato un tasso alcolemico di 1,80 gr/l nel sangue del 47enne, ben aldilà della soglia prevista dalla legge per chi si mette al volante.
Come conseguenza, pertanto, è scattato il provvedimento di ritiro della patente, a cui ha fatto seguito anche il sequestro del veicolo.
Poche ore dopo la conclusione delle operazioni, lo stesso 47enne si è presentato negli uffici della caserma di via Europa, chiedendo di poter entrare per parlare con qualcuno. Nulla nel suo atteggiamento lasciava presagire ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.
Apparentemente tranquillo, il 47enne, appena entrato nell'edificio, ha estratto una pistola calibro 22 occultata nei pantaloni e l'ha puntata alla testa di uno dei militari. Il carabiniere è stato tuttavia lesto ad uscire dal mirino dell'uomo e ad avventarsi sull'arma da fuoco, nel tentativo di disarmare il facinoroso.
Per nulla intenzionato a cedere, quest'ultimo ha lottato e dato vita ad una violenta colluttazione, che non si è interrotta neppure quando gli altri carabinieri presenti, tra cui anche il comandante, gli hanno puntato le loro pistole contro.
Vinta la sua strenua resistenza, gli uomini dell'Arma sono riusciti a disarmarlo ed ammanettarlo. La pistola, carica e con un colpo in canna, è stata sequestrata, così come gli altri 91 proiettili di cui complessivamente il 47enne è stato trovato in possesso dopo una perquisizione. Ad una nuova verifica effettuata con l'etilometro, è risultata una percentuale di 2,3 gr/l.
Due i militari feriti, che hanno ricevuto una prognosi rispettivamente di 10 e 15
giorni.Per il 47enne le accuse di porto abusivo di arma, e dei reati aggravati di minacce, percosse, lesioni e tentato omicidio. Trasferito in una cella del carcere di Sondrio, l'uomo è in attesa di giudizio direttissimo.
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