Nel 2020 la depressione sarà la malattia più diffusa al mondo, seconda solo alle patologie cardiovascolari. A lanciare l’allarme sulla salute mentale di tutto il globo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha riscontrato come negli ultimi 3- 4 anni si sia registrato un notevole aumento di casi di malattie mentali. Ma se il problema ci coinvolge tutti a livello mondiale, la nostra vecchia Europa, già alle prese con questa devastante crisi economica, deve prestare ancora più attenzione. Secondo un numero crescente di strutture sanitarie mondiali ed europee, infatti, vi è un nesso diretto tra la depressione e le misure di austerità applicate a causa del debito economico.
“Nessuno dovrebbe essere sorpreso - ha detto in un’intervista alla CNBC Richard Colwill del British mental health charity Sane- del fatto che fattori come la disoccupazione, il debito e la recessione possano causare attacchi di malattia mentale e possano spingere le persone che sono già vulnerabili a togliersi la vita." In particolare, Colwill, citando un recente studio pubblicato sul British Medical Journal, ha rilevato come esista una connessione tra tasso di disoccupazione e suicidio. “Nel Regno Unito più di 1000 persone – ha spiegato alla Cnbc –si sono tolte la vita a causa dell’impatto della recessione. I dati parlano chiaro: nel nostro continente i suicidi sono aumentati vertiginosamente”.
Secondo Josée Van Remoortel, consigliere al Parlamento europeo e membro dell’organizzazione europea Mental Health Europe (MHE), la crisi finanziaria sta colpendo tutti i settori della "vita", non solo le economie, e il suo impatto sulla salute mentale è la creazione di una "profonda voragine nella nostra società. In Gran Bretagna, una recente indagine di medici di medicina generale (medici di famiglia) sembra sostenere la visione di Van Remoortel. Su 300 medici di famiglia intervistati, la maggioranza ha riferito che l'austerità sta danneggiando la salute dei pazienti. In particolare, Il 76% dei medici ha affermato che il malessere dei pazienti è causato dalla difficile situazione economica. Di qui il conseguente aumento della richiesta di farmaci che curano lo stato di ansia. Inoltre, dall’indagine emerge un aumento dell’incidenza di abuso di alcool, ansia, depressione e richieste di aborti per motivi economici. A completare il quadro, basta considerare che in Inghilterra le prescrizioni di antidepressivi sono aumentate del 28% in 4 anni: passando da 34 milioni del 2007 a 43,4 milioni del 2011.
Per l’organizzazione mondiale della sanità, poi, non è un caso che negli ultimi 3- 4 anni si sia registrato un notevole aumento di casi di malattie mentali. L’intensità di queste malattie resta invariata, ma è il numero di persone colpite a preoccupare. I dati sono molto significativi: più della metà della patologie mentali viene avvertita all’età di 14 anni e la metà delle nazioni mondiali hanno un solo psichiatra infantile per ogni 2 milioni circa di abitanti; i suicidi sono circa 800.000 all’anno (la maggior parte avvengono nei paesi più poveri e l’età è compresa tra i 14 e i 45 anni); il tasso più alto di malattie mentali è concentrato nei paesi asiatici. Secondo le ricerche la depressione è più diffusa nei paesi economicamente poco sviluppati e nei paesi ricchi sono le persone povere a soffrirne maggiormente. E’ stato stimato anche un bilancio dei costi necessari al mantenimento e alle cure di una persona depressa, concentrando l’attenzione in primo luogo sul fatto che una persona depressa perde in produttività e difficilmente mantiene il posto di lavoro o trova un nuovo impiego.
Secondo tali calcoli, in Inghilterra, gli effetti della depressione costerebbero circa 12 miliardi di sterline l’anno. Che sia arrivato il momento di abbattere i tabù e affrontare con determinazione questo contagioso sintomo del malessere dei nostri tempi, prima che diventi la malattia del secolo?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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