Stop ai musei gratis? Sì, ma per gli stranieri

Stop ai musei gratis? Sì, ma per gli stranieri

Non so quale sia la platea internazionale cui si riferisce il ministro Bonisoli quando parla di «migliaia di stranieri che arrivano e pensano che gli italiani sono pazzi a farli entrare gratis» nei musei, ma so che in una città abbastanza internazionale come Londra National Gallery, British Museum e Victoria and Albert Museum sono gratis. I biglietti sono per le mostre temporanee, con accessi distinti. La ragione di questa scelta è semplice. Risulta al ministro Bonisoli che le biblioteche siano a pagamento? No, in nessuna parte del mondo. E siccome l'arte italiana è, come letteratura e scienza, espressione di una altissima civiltà, la conoscenza del patrimonio artistico è per sua natura formativa.

Difficile spiegare che Il Principe di Machiavelli si può leggere gratis e la Primavera di Botticelli si deve vedere a pagamento. Per questo, l'obiettivo di qualunque governo democratico, di qualunque Paese civile, è aprire i musei ai cittadini perché sappiano chi sono e da dove vengono. E non solo la domenica: tutti i giorni. Il ministro invece, in maniera irragionevole, dichiara: «Dopo l'estate saranno aboliti gli ingressi gratis ai musei, le prime domeniche del mese».

Poi, rispetto al periodo estivo, non fa una considerazione che riterrei ammissibile (benché discutibile) e legittimata proprio da quelle «migliaia di stranieri» di cui parla. Gratis i musei per gli italiani; a pagamento per gli stranieri che hanno civiltà e radici culturali diverse. La discussione è aperta.

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