Gino Strada si unisce al coro di coloro che stanno festeggiando dopo la comunicazione dell’ok allo sbarco dei migranti della Sea Watch nel porto di Catania.
“Era ora. Sono contento che l’odissea di questi poveracci sia finita, ora comincerà l’odissea per tanti altri”. Questo l’incipit di una breve intervista rilasciata su “AdnKronos”.
Tuttavia sullo sfondo delle celebrazioni incombe il pensiero delle difficoltà incontrate dalla nave Ong prima di ottenere il permesso di attraccare in Italia. Un pensiero che preoccupa, e non poco, il fondatore di Emergency soprattutto in prospettiva futura. Il fatto che non ci sia più un portale spalancato dove far entrare centinaia se non migliaia di stranieri (la maggior parte dei quali clandestini) incute un certo timore verso ciò che verrà. Dopotutto, come riferito da “Gli occhi della guerra”, centinaia di migliaia sono quelli che si preparano a passare attraverso i confini meridionali della Libia per inserirsi nel circuito migratorio del Mediterraneo.
“Ma questo non toglie l’indecenza di come è stata gestita questa situazione”, lamenta Strada. “Bisogna smetterla con questa politica.
I cittadini si organizzino e smettano di accettare queste infamie che avvengono sotto i nostri occhi. La resistenza a questa politica fascista e razzista è già cominciata, ci sono molti segnali positivi”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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