Gli studiosi avvertono: "Scambiarsi foto e messaggi hard può far bene ai giovani"

Un nuovo studio sul sexting avverte sui rischi per i giovani di questa pratica, ma riconoscoe anche gli effetti positivi che può avere nell'approccio alla sessualità

Gli studiosi avvertono: "Scambiarsi foto e messaggi hard può far bene ai giovani"

Si chiama sexting ed è lo scambio di video e foto dal contenuto sessualmente esplicito o di testi a sfondo sessuale attraverso i nuovi media, cellulari e internet.

Un fenomeno sempre più diffuso tra giovani e giovanissimi italiani che non riesce ad essere intercettato dai genitori: in Italia infatti solo il 15% dei genitori dei ragazzi che lo hanno sperimentato sono consapevoli, mentre in Europa la percentuale è in media più alta.

I dati sono di una ricerca Ue e sono stati rilanciati dalla Federazione italiana sessuologia scientifica (Fiss), in occasione della Settimana del benessere sessuale prevista dal 28 settembre al 3 ottobre.

Se l'incosapevolezza di un fenomeno che molti non conoscono può spaventare, i sessuologi pongono l'accetto sulle funzioni anche positive che il sexting può svolgere.

Secondo le parole di Piero Stettini, professore di Psicologia generale e Psicologia clinica presso l'Università di Genova e componente del Consiglio direttivo della Fiss, "per gli adolescenti questa pratica può rappresentare una modalità per esplorare e sperimentarsi nella sessualità, un sostituto dell'attività sessuale per chi non è ancora sessualmente attivo". Può anche essere usato, specie nei ragazzi più grandi e negli adulti, per accrescere i sentimenti di intimità e vicinanza con il partner ed arricchire il gioco della relazione di coppia.

Gli aspetti positivi non devono però, farci dimenticare i rischi, anche rilevanti, che il sexting può comportare. Secondo il professore, infatti, la precoce esposizione a contenuti sessuali-pornografici può risultare dannosa allo sviluppo.

"Altro rischio è quello di una sessualizzazione dove le emozioni sessuali sono sempre più sganciate dalla fisicità, dalla presenza reale e corporea dell'altro, con una frammentazione che può favorire una oggettivazione sino alla mercificazione dei corpi, in particolare di quello femminile", continua lo studioso. Secondo la Federazione italiana sessuologia scientifica (Fiss) "anche il cyberbullismo, fenomeno in forte crescita, è spesso associato al sexting: la diffusione incontrollata del materiale messo in rete, l'anonimità e l'indebolimento delle regole etiche nel web, l'assenza di limiti spazio-temporali rendono il bullismo elettronico molto più pesante e insidioso del bullismo classico.

Ultimo rischio da non sottovalutare è il grooming, l'adescamento online: "Teniamo presente che l'offrire da parte dei giovani immagini particolarmente provocanti di sé sulla rete (magari sul profilo di un social network) può attirare adulti potenzialmente abusanti che dopo aver conquistato la fiducia delle vittime con tecniche di manipolazione psicologica, possono indurle a superare le resistenze e instaurare con loro una relazione intima o sessualizzata", avverte la Fiss.

A tutto ciò si collega un nuovo fenomeno che ha fatto la sua preoccupante comparsa negli ultimi

anni, infatti, è quello della microprostituzione, dove adolescenti (a volte anche bambini) maschi e femmine inviano loro immagini e video sessuali in cambio di piccoli regali, modeste somme di denaro o ricariche telefoniche.

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