Qualcuno era stato informato sull'evoluzione dell'inchiesta relativa allo stupro di Capodanno e si sarebbe affrettato a sollecitare tempestivamente gli indagati: "Cancella la chat". L'indiscrezione, rilanciata dal Corriere.it, emerge da una informativa di carabinieri in cui si ipotizza la presenza di una talpa all'interno della Procura. L'ipotesi è avvalorata dagli inquirenti dopo che, l'11 febbraio scorso, uno dei partecipanti alla festino avrebbe riferito informazioni dettagliate e circostanziate sui fatti. Il ragazzo, tal Giuseppe (nome di fantasia), avrebbe confermato di essere estraneo alle indagini nel corso di una conversazione telefonica con la madre: "Sto co mì cugino, - dice - cioè sto con Marco. Sto a parlà con una persona... e gli hanno detto 'guarda che gli indagati so' due'. E io, il mio nome non c'è".
L'informativa dei carabinieri
Nell'informativa i militari dell'Arma precisano che Giuseppe potrebbe aver acquisito informazioni sui due indagati - Claudio Nardilocchi e Flavio Ralli - verosimilmente "per il tramite di terze persone - scrivono i carabinieri - attraverso un accesso abusivo al sistema informatico della Procura". La contezza mostrata dal ragazzo - lo stesso che minacciava di vendicarsi "se mi accollano lo stupro" - ha instillato il dubbio della presenza di una spia negli uffici della Procura capitolina. Del resto la soffiata ha trovato riscontro nel corso successivo delle indagini quando anche Giuseppe e un altro ragazzo minorenne sono stati attenzionati dagli inquirenti.
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La chat
Alla luce delle nuove evidenze, diventa ancor più significativa la telefonata del 3 febbraio in cui Giuseppe spiega a Claudio (Nardilocchi ndr) da dove è partita l'inchiesta. "Tutto è cominciato quando hanno cioccato (beccato ndr) le chat di uno di noi", riferisce all'amico. Poi, nel contesto della medesima chiacchierata, spiega cosa sta facendo per allontanare i sospetti degli investigatori. "Io, calcola fratè - dice - ho levato le chat con tutti, ho il telefono nuovo tra qualche giorno. Tutto, tutto me se leva". E ancora: "Vonno capì (gli inquirenti ndr) se semo tutti dello stesso gruppo, noi maschi dico".
Ma la "telefonata-chiave" è quella del 6 febbraio in cui Giuseppe sollecita gli amici a eliminare convesazioni e messaggi compromettenti: "Cancella tutto, da whatsapp, da instagram. Pure il numero dalla rubrica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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