"Bastardo", "fai schifo", "buttatelo in una discarica": sono alcuni degli innumerevoli commenti che in questi minuti affollano il profilo Facebook di Luigi Capasso, il carabiniere che questa mattina all'alba, dopo aver sparato alla moglie - ricoverata in gravi condizioni al San Camillo di Roma - ed essersi barricato in casa con le due figlie di 7 e 13 anni, si è suicidato, ammazzando prima le bimbe. Sempre sul suo profilo, prima della tragedia, in tanti avevano lanciato appelli per convincerlo a liberare le bambine "che non hanno colpa" e per far tornare in sé l'uomo, un carabiniere 43enne originario di Napoli, ma che viveva a Velletri e che da poco si era separato dalla moglie.
Forse la separazione è stata la causa scatenante del suo gesto. Su Facebook Capasso postava frasi che esprimevano ciò che stava passando: a volte sono parole di incoraggiamento, a volte di tristezza, parole comuni che tanti più o meno scrivono e che ora hanno un sapore amaro per il tragico epilogo della vicenda. "A volte ti prende la voglia di diventare cattivo, ma purtroppo lo dici ma poi non lo fai, per il semplice motivo che cattivi ci si nasce. Le persone hanno proprio un'anima diversa, un modo di pensare diverso", è la frase postata il 7 gennaio scorso e il 10 febbraio: "Non dire mai "a me non accadrà", "io non lo farei mai perché la vita sa essere imprevedibile e nessuno è immune da certe cose". Ma ci sono anche frasi di un altro tenore: "Ricordati di fare quattro cose oggi: sorridi...non arrabbiarti, non pensare troppo e sii positivo". La maggior parte delle sue foto erano di pietanze e ristoranti, vacanze e tavolate con amici.
L'ultimo post è dell'11 febbraio, dove l'uomo esalta un pranzo ad Anzio e correda il tutto con sorrisi e brindisi. Un profilo come tanti, virtuale e quindi "normale" solo all'apparenza.Adesso i commenti sono per la maggioranza insulti e offese durissime.
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