"Suo figlio è un bugiardo". Lui piazza una microspia per incastrare le maestre

Un padre ha messo una microspia addosso al figlio per capire se le maestre lo maltrattavano o se era il piccolo ad avere problemi

"Suo figlio è un bugiardo". Lui piazza una microspia per incastrare le maestre

Un bambino problematico (solo a scuola), al punto che le maestre consigliavano ai genitori di farlo curare da un neuropsichiatra infantile. Eppure a casa il piccolo nega tutto, sostenendo che siano le insegnanti ad accusarlo ingiustamente. Non solo: il bimbo accusa malori dal lunedì al venerdì, mentre il fine settimana sta meglio. "Stress", secondo un pediatra.

Lo racconta il papà del bimbo, appena 9 anni, che - come spiega La Stampa - avrebbe deciso di mandare il figlio con un microregistratore cucito nella felpa nella scuola elementare del Canavese a cui è iscritto. All'insaputa di tutti, bambino compreso. Così da ottobre a oggi avrebbe registrato ore di vita del figlio e accumulato una serie di prove audio grazie alle quali sarebbe pronto a presentare un esposto alla procura.

"I miei clienti hanno chiesto lumi alle maestre", dice ora l'avvocato Enrico Maria Picco, legale dei genitori che ha inviato una comunicazione alla preside e all’Ufficio scolastico regionale, "E loro, per tutta risposta, hanno reagito spiegando che il bambino è istintivamente portato a mentire, in modo quasi patologico, tanto che hanno consigliato di rivolgersi a uno psicologo". Il piccolo aveva anche cambiato classe. Invano: i disturbi si erano ripresentati. Così l'idea della microspia.

"Il quadro che emerge dai file audio, a disposizione della scuola e dell’autorità giudiziaria, testimonia come implicitamente le maestre abbiano incitato al bullismo l’intera classe", denuncia ora l’avvocato Picco, "Le insegnanti, inoltre, non solo hanno negato episodi effettivamente accaduti o frasi pronunciate ma sono arrivate a inventare fatti mai

avvenuti. Le maestre hanno commesso gravi e intollerabili violenze psicologiche sul bambino, sgridandolo violentemente senza motivo, consentendo che venisse malmenato senza intervenire, umiliandolo davanti ai compagni".

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