Un nuovo, potentissimo gruppo di anticorpi sarebbe in grado di guarire dal Covid-19. La scoperta vanta la paternità del team di ricercatori della Columbia University Irving Medical Center di New York che, in poche settimane, ha isolato un aggregato di proteine globulari coinvolte nella risposta immunitaria all'infenzione SARS-CoV-2 nei pazienti che hanno contratto la malattia. Lo studio è stato pubblicato in data 22 luglio 2020 sulla rivista scientifica Nature e potrebbe segnare una svolta significativa per la sperimentazione di cure alternative ai vaccini tradizionali.
Cosa sono i ''super anticorpi'' isolati
Senza alcuna ombra di dubbio, si tratta del più efficace gruppo di anticorpi neutralizzanti il Coronavirus mai isolato fino ad oggi. A darne conferma è David Ho, MD, direttore scientifico del Centro di ricerca sull'AIDS di Aaron Diamond e professore di medicina presso la Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons, che ha coordinato il team di laboratorio. "Ora abbiamo una collezione di anticorpi più potente e diversificata rispetto ad altri anticorpi che sono stati trovati finora - spiega lo scienziato - e sono pronti per essere trasformati in trattamenti". I ricercatori sono certi che le particelle individuate abbiano un'azione fortemente inibente, tale da fornire una protezione significativa dall'infezione SARS-CoV-2.
Anticorpi neutralizzanti in alternativa ai vaccini
Sebbene diversi farmaci e vaccini per COVID-19 siano in fase di sperimentazione clinica, potrebbero non essere disponibili in tempi brevi. Nell'attesa di scovare l'antidoto giusto, gli anticorpi neutralizzanti isolati in individui infetti potrebbero essere usati per trattare altri pazienti o addirittura prevenire l'infezione nelle persone esposte al virus. In linea di massima, lo sviluppo e l'approvazione dei trattamenti anticorpali richiede minor tempo rispetto al protocollo riservato ai farmaci convenzionali, per questo i ricercatori ne incentivano l'utilizzo. In buona sostanza, l'approccio è simile alla terapia del siero convalescente di pazienti COVID-19 - l'ormai noto ''plasma iperimmune'' - ma potenzialmente più efficace. Il siero convalescente contiene una varietà di anticorpi, ma poiché ogni persona ha una risposta immunitaria diversa, il plasma ricco di anticorpi utilizzato per trattare un paziente può differire notevolmente dal plasma somministrato a un altro, con concentrazioni e intensità variabili di anticorpi neutralizzanti.
I pazienti ''gravi'' producono anticorpi più potenti
l team di scienziati ha scoperto che, sebbene gran parte dei pazienti infetti produca quantità significative di anticorpi, la qualità di tali emissioni è molto variabile. Tra i pazienti in osservazione per lo studio, quelli con patologie gravi o richiedenti ventilazione meccanica, hanno prodotto anticorpi con azione maggiormente neutralizzante rispetto ad altri. "Pensiamo che i pazienti gravi 'abbiano visto di più il virus e per un periodo di tempo più lungo - spiega uno dei firmatari del lavoro - Questo ha permesso al loro sistema immunitario di fornire una risposta più solida".
Risultati dello studio e sviluppi futuri
Al momento, la sperimentazione ha fatto registrare risvolti entusiasmanti nei criceti. Se i risultati sugli animali saranno poi confermati anche per l'uomo, i ''super anticorpi'' potrebbero essere somministrati a pazienti con COVID-19 in attesa di un vaccino efficace.
"Questi potenti anticorpi non sono troppo difficili da generare per il sistema immunitario. - conclude David Ho - Ciò fa ben sperare per lo sviluppo di un vaccino in grado di fornire una solida protezione contro il virus".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.