Tangenti a magistrati, imprenditore: "Pagai 2 milioni"

L’imprenditore pugliese Flavio D'Introno ha rivelato di aver versato più di 2 milioni di euro a due magistrati della procura di Trani che si adoperarono per "aggiustare" i suoi processi

Tangenti a magistrati, imprenditore: "Pagai 2 milioni"

Si allarga l’inchiesta dei carabinieri su un giro di tangenti che ha coinvolto la procura di Trani. Inchiesta che ha portato all’arresto dei magistrati Antonio Savasta e Michele Nardi e dell’ispettore di polizia del commissariato di Corato Vincenzo Di Chiaro, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, falso ideologico e materiale.

L’imprenditore pugliese Flavio D'Introno avrebbe versato più di 2 milioni di euro ai due magistrati che, all’epoca dei fatti, lavoravano presso la procura di Trani. "Ho consegnato circa 300.000 euro in contanti a Savasta, un milione e mezzo comprensivo dei regali a Nardi", ha dichiarato D’Introno che, ora, ha scelto di collaborare con la Procura di Lecce e non è stato sottoposto ad alcuna misura restrittiva proprio perché le sue dichiarazioni hanno permesso di fare luce su questo giro di tangenti. L'imprenditore ha anche raccontato che i due magistrati gli avrebbero promesso un aiuto economico se avesse voluto scappare all’estero per non affrontare il processo. Tra gli indagati risultano esserci anche l'avvocatessa barese Simona Cuomo, l’avvocato Ruggiero Sfrecola e l’immobiliarista amico di Renzi, Luigi D'Agostino cui è stato negato l’esercizio dell'attività imprenditoriale e degli uffici direttivi delle imprese per un anno.

Gli altri indagati sono: Francesco Saverio Palmentura, Gianluigi Patruno, Vincenzo Caterina, Michele Valente, Giuseppe Mastrorilli, Vincenzo, Domenico e Giuseppe D'Introno, Anna Cannillo, Pasquale Nesta, Francesco Gadaleta.

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