Taranto, 40enne fa cadere denti alla madre e la attacca con l'ascia

Aggrediti anche i poliziotti intervenuti a seguito della richiesta di aiuto inoltrata dalla sorella del responsabile, il quale ha proseguito con le proprie intemperanze all'interno degli uffici della locale questura: finisce in carcere

Taranto, 40enne fa cadere denti alla madre e la attacca con l'ascia

Dovrà rispondere alle accuse di minacce e percosse, oltre che a quelle di resistenza e violenza a pubblico ufficiale il 40enne pregiudicato di Taranto autore dell'ennesimo caso di violenza domestica registrato nei giorni scorsi.

Protagonista in negativo del violento episodio, andato in scena all'interno di un appartamento di viale XXV Aprile, nel territorio del quartiere Paolo VI, è il pregiudicato Luigi Pulpito, fermato con grande fatica dagli uomini della squadra volanti della questura di Taranto grazie alla segnalazione della sorella dello stesso. L'uomo, un tossicodipendente, si era di recente volontariamente allontanato dal centro di recupero alle cure del quale era affidato, presentandosi poi in casa dei genitori e facendoli piombare nel terrore a causa dei suoi furiosi ed improvvisi scatti d'ira.

Vittima di uno di questi la madre del 40enne la quale, come raccontato dai familiari durante le deposizioni effettuate agli inquirenti, era stata aggredita con grande violenza. Colpita dal figlio con dei pugni in pieno volto, talmente forti da provocare addirittura la rottura di alcuni denti, la donna si era vista rivolgere contro anche un'accetta, con la qualel'uomo aveva cercato più volte di ferirla, prima di essere allontanato. Una pace di breve durata, dato che poco dopo lo stesso aveva fatto ritorno nell'abitazione di viale XXV Aprile. Dopo aver sfondato a calci il portone di ingresso dello stabile, il 40enne aveva sfogato tutta la sua rabbia contro la porta blindata dell'appartamento dei genitori, nel chiaro tentativo di buttare giù anche quella.

Dei giorni d'incubo quelli vissuti dai familiari dell'uomo i quali, dopo l'ennesimo episodio hanno deciso di chiedere aiuto alle locali forze dell'ordine. È stata la sorella a contattare gli uomini della questura, denunciando le minacce e l'aggressione ai danni dei genitori. Quando i poliziotti sono giunti sul posto hanno tentato in ogni modo di ricondurre il facinoroso a più miti consigli, ma sono in breve divenuti essi stessi un obiettivo della sua violenza. Aggrediti, gli agenti hanno dovuto lottare per riuscire a bloccarlo ed a farlo salire a bordo della "pantera" di servizio. Anche una volta giunti negli uffici della questura, tuttavia, gli uomini in divisa si sono trovati a dover fronteggiare le intemperanze del 40enne, fino all'ultimo ostile e violento.

Dichiarato in arresto dopo le

consuete operazioni di identificazione, l'uomo è stato condotto dietro le sbarre di una cella della casa circondariale di Taranto, dove resta a disposizione dell'Autorità giudiziaria ed in attesa di udienza di convalida.

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