Aveva tentato il suicidio puntandosi una pistola alla tempia ma poi aveva desistito. Un gesto estremo terminato nel migliore di modi. Ma ora iper l militare, protagonista della vicenda, si apre un nuovo capitolo buio. Invece di aiutarlo e comprendere i motivi che l'hanno spinto ad tentare il suicidio viene indagato.
Indagato dopo il tentato suicidio
Voleva spararsi alla testa, poi ha desistito. Ora dopo essere stato riformato, è indagato "per violata consegna e per tentata distruzione di oggetti d'armamento militare", in parole povero il proiettile che aveva nella pistola. E questo è solo uno dei casi citati dall'avvocatoì Giorgio Carta, specializzato in Diritto militare e per le Forze di Polizia, ex ufficiale dell'Arma dei Carabinieri in congedo che, in un intervento pubblicato su GrNet.it, sito specializzato sui temi della Sicurezza e della Difesa, denuncia le "follie giuridiche" del codice militare.
Tra gli altri episodi ricordati dal legale, quello di un militare sottoposto a
procedimento disciplinare "per essersi prodotto una frattura durante l'espletamento del servizio. L'accusa? quella di non aver prestato la dovuta attenzione, procurandosi così colposamente un'infermità fisica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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