A Tivoli una discarica ​a cielo aperto

Nei pressi del mausoleo dei Plauti, uno dei sepolcri monumentali d’età tardo repubblicana, immondizia con sirighe, bottiglie di ogni genere e cartacce ovunque

A Tivoli una discarica ​a cielo aperto

Una discarica a cielo aperto. È questo ciò che ha scoperto a Tivoli Sergio Rizzo con una sua inchiesta pubblicata sul Corriere della Sera. Vicino al fiume Aniene, nei pressi del mausoleo dei Plauti, uno dei sepolcri monumentali d’età tardo repubblicana, dieci anni fa è stata costruita una barriera di cemento con lo scopo di salvare la zona dalle frequenti alluvioni. L’opera aveva anche nobile intento di salvaguardare il ponte lucano che porta a Villa Adriana e dove si incontrarono papa Adriano IV e Federico I Barbarossa per sancire la nascita del Sacro romano impero e che fino a qualche anno fa era persino ancora percorribile. Ponte e mausoleo, invece, sono resi inaccessibili da quel muro che taglia in due l’antica via Tiburtina e da una barriera di lamiera arrugginita, intorno alla quale regna l’immondizia con sirighe, bottiglie di ogni genere e cartacce ovunque.

Il basamento del mausoleo è pregno di una colata abusiva di cemento, mentre la restante parte è infestata dalle erbacce. “Quella straordinaria area archeologica – scrive Rizzo - è da decenni stritolata fra capannoni industriali e brutture edilizie di vario genere” ma “il muro è stato un autentico colpo di grazia”. Nel 2004, anno cui viene decisa la sua costruzione, il sindaco di Tivoli è l’attuale capogruppo del Partito democratico al consiglio regionale del Lazio, Marco Vincenzi. La Regione, oltre a costruire il muro, riempie anche l’area di cemento senza il benestare della Soprintendenza, e una denuncia di Italia Nostra e del Wwf vengono archiviate dal tribunale. Non sono stati fatti i dovuti studi sulle possibili esondazioni e manca un collettore fognario e vi sono allagamenti continui all’interno e all’esterno del muro. In Regione hanno allora deciso di installare delle pompe idrovore che aspirano l’acqua dalla strada e la sputano verso il ponte e il mausoleo e senza che quell’opera, dopo dieci anni, sia stata ancora collaudata.

Ora il nuovo sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti ha chiesto alla Regione di interrompere i lavori perché l’opera non serve a nulla. Intanto in questi anni il comune di Tivoli ha sborsato milioni di euro per cause di risarcimenti danni provocati dalle esondazioni.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica