Dopo il caos a piazza San Carlo, a Torino infuriano le polemiche per l'organizzazione del raduno bianconero per la finalissima di Champions. Adesso il sindaco Chiara Appendino prova a spiegare cosa sia successo sabato sera. Ma per il momento la dinamica di quanto accaduto non è chiara: "I fatti di piazza San Carlo di sabato sera ci hanno profondamente colpito, non solamente perchè un momento di festa si è trasformato in terrore e sofferenza, ma perchè la ragione, che in un primo momento era stata ricondotta a degli atti scellerati di pochi incoscienti perpetrati in un clima di incertezza globale, ora resta ancora ignota", ha affermato il sindaco. "Il tutto, inoltre - ha aggiunto Appendino - condizionato da un clima di crescente paura generata dall’11 settembre in avanti e soprattutto dopo i fatti delle più vicine Parigi, Nizza, Berlino e Londra, solo per citarne alcuni". Poi la Appendino rivendica l'operato del Comune sul fronte sicurezza: "L'evento ha seguito una prassi di atti amministrativi e di supporto organizzativo ormai consolidata". Pi aggiunge: "Va precisato, inoltre, che anche in eventi recenti, che hanno visto
un numero similare di persone, non sono stati adottati ulteriori provvedimenti di limitazione alla vendita di alimenti o bevande in vetro o lattine, anche alla luce della sanzionabilità della vendita abusiva comunque prevista dalle norme vigenti". A questo punto la Appendino mette nel mirino i venditori abusivi di birre presenti a Piazza San Carlo sabato sera: "C'è la necessità di azioni che, seppur auspicate da molto tempo, non sono al momento state attuate".
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