Dopo aver insultato Salvini e gli italiani, Oliviero Toscani sposa la causa del Pd. O meglio quella del candidato indipendente del Partito democratico alle prossime elezioni europee, Antonio Calò. Il cittadino europeo dell'anno 2018, premiato per aver ospitato nella sua abitazione sei migranti richiedenti asilo, avrà dunque i manifesti elettorali firmati dal centro di ricerca creatica "Fabrica" diretta dal famoso fotografo.
Lo slogan della campagna, "La mia libertà inizia dove inizia la libertà degli altri", è nato da una visione comune di un "mondo aperto" di Antonio Calò e Oliviero Toscani. I due si sono incrociati durante "Con-Fusione", una 36 ore di evento che lo scorso aprile ha cercato di valorizzare migrazioni e migranti. Il manifesto elettorale di Calò vuole valorizzare il "messaggio dirmopente di un'Europa umana" e valorizzare 'apertura, la fermezza, la determinazione a realizzarlo attraverso uno sguardo di accoglienza.
Continua, insomma, la personale battaglia del fotografo in favore dell'immigrazione e (di conseguenza) contro le politiche messe in campo dal ministro dell'Interno. Posizione legittima, per carità. Nei giorni scorsi però le parole di Toscani sono finite nel mirino dei social e dei suoi oppositori. "Ma dov'è l’invasione? Ma smettetela", aveva detto il fotografo.
"Lasciar entrare gli immigrati sarà la nostra fortuna - dice - invece di quei quattro coglioni di italiani che non capiscono niente". Non erano mancati neppure insulti a Matteo Salvini: "Gli auguro che succeda a suo figlio di essere su una barca e non gli permettono di sbarcare- aveva tuonato il fotografo - può darsi che gli succeda".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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