Undici coltellate alle spalle. È morto così, dissanguato, il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso dalle pugnalate del 19enne americano Elder Lee Finnegan, in quella che a tutti gli effetti sembra essere un'azione da marine, condotta con una lama di circa 20 centimetri.
L'autopsia ha chiarito la causa della morte per la quale il giovane statunitense è accusato di omicidio in concorso insieme all'amico e complice Christian Gabriel Natale Hjort. Spetta ora alle indagini degli inquirenti fare chiarezza sulle dinamiche e sulle 'otivazioni dell'efferato omicidio.
L'audio della telefonata di Sergio B., l'uomo che ha venduto l'aspirina ai due ragazzi Usa spacciandola per cocaina, ha chiarito alcuni punti, ma non tutti. Secondo l'Agi, infatti, le conversazioni telefoniche tra il 112 e il 40enne romano dimostrerebbero che l'Arma sarebbe stata a conoscenza dell’intervento in strada di uomini in borghese, di lì a poco.
"La sensazione è che Cerciello e il collega Andrea Varriale - dice all'Agi chi lavora sul campo e rimane anonimo - abbiano sottovalutato la situazione. Forse pensavano di trovarsi di fronte a due sprovveduti. Ma quando uno tira fuori un coltello è già troppo tardi". E spiega ancora: "I due carabinieri non hanno commesso errori di procedura, almeno nella fase iniziale. Di solito viene informato il diretto superiore che autorizza l'intervento oppure si avverte la centrale operativa, cosa che è effettivamente avvenuta perché c'è traccia della comunicazione".
Il punto però è un altro: è infatti ancora da chiarire se all'appuntamento-trappola, Cerciello e
Varriale siano andati o meno con le spalle coperte da altri colleghi e se vi siano andati o meno armati. Insomma, le indagini continuano e continueranno serrate per ricostruire, passo dopo passo, la tragedia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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