“Da Salvini alla Le Pen, passando dal gruppo di Visegrad e tutti gli altri, questi sovranisti e nazionalisti con il loro capetto Trump vanno osteggiati quotidianamente per evitare di farsi abbindolare da un ‘fascismo scorreggione’ che fa leva sui nostri istinti più bassi e viscerali, invece che sulla ragione e l’empatia”. Così il centro sociale “La Talpa e l’Orologio”, di Imperia, esprime la propria esultanza, all’indomani dell'assoluzione di sei dei sette attivisti, comparsi ieri davanti al giudice monocratico, con l’accusa di aver lanciato uova contro il leader della Lega, Matteo Salvini, il 17 maggio del 2015.
Allora, l’ex ministro dell'Interno fu oggetto di una dura contestazione, a margine della sua visita a Imperia, quando insieme ai suoi sostenitori tenne un incontro con gli operai dell'allora pastificio Agnesi, davanti al "Bar 11".
“Dunque il lancio della carta igienica non è da considerarsi pericoloso - scrivono gli attivisti in una nota -. Forse lo sapevamo già tutti, così come sapevamo che la dice lunga sul grado di stima, che si nutre verso colui o coloro al quale è diretto. Si è reso però forse necessario, di questi tempi, ribadire come la contestazione, il dissenso e l'opposizione non siano ‘accessori’ della democrazia, ma parte costitutiva e fondante di essa”.
Nel ribadire che la carta igienica - scagliata contro Salvini - non è considerata oggetto pericoloso, gli attivisti della Talpa aggiungono: “Per questo nessuno di noi è stato condannato: perché universalmente, fare rumore quando c'è un pericolo incombente, serve per risvegliare l'attenzione, per fare girare le teste e mettere in allarme. E allora denunciare i soprusi e gli abusi, il razzismo e la falsità è, in un'ottica democratica, un buon - il migliore che si possa dare - servigio alla comunità tutta".
Forti della recente vittoria giudiziaria, alzano i toni della polemica: “Era una cosa ovvia ma l'arroganza e l'arrivismo dei politici e delle politiche locali, desiderosi di farsi belli davanti al loro capitano, ha spinto una Questura e un Tribunale, allora compiacenti, a istruire un processo farsesco, anzi più d'uno, con congetture che anche i testimoni dell'accusa hanno fatto fatica a confermar. E Infatti, non ci sono riusciti. Ma tant'è, ci siamo passati un po' di giornate extra in Procura dove, in mezzo a processi per 'ndrangheta e corruzione, i giudici hanno dovuto anche perdere del tempo per disquisire sulla carta igienica. Questa lunga campagna di mobilitazione ha però positivamente evidenziato la necessità e l'incisività dell'agire insieme, collettivamente, contro questo vetusto eppur rinnovato fascismo dilagante che oggi rappresenta un problema non solo italiano, ma europeo e mondiale”.
Lunedì prossimo, dovrebbe tornare in aula a Imperia il processo contro i trentuno attivisti del collettivo "No border" accusati dell'occupazione dei Balzi Rossi, al confine italo francese di Ponte San Ludovico a
Ventimiglia. La vicenda risale al 2015, quando gli attivisti occuparono parte della scogliera dei Balzi Rossi e la pineta, in segno di protesta contro la mancata autorizzazione delle autorità francesi all'espatrio dei migranti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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